Un'interrogazione alla Commissione europea per sollecitare un intervento sulla TAV. L'hanno presentata i deputati del Partito Democratico eletti nelle circoscrizioni nord-ovest e nord-est, ovvero in quei territori che sarebbero fortemente penalizzati da un blocco dei lavori alla linea ad alta velocità Torino-Lione. Gli undici firmatari sono i deputati Bresso, Morgano, Benifei, Mosca, Kyenge, Viotti, Briano, Zoffoli, De Monte, Toia, De Castro.
«Quella del Governo italiano di mettere in discussione la realizzazione della TAV è una scelta unilaterale che non tiene conto del fatto che l'opera è stata ratificata da un trattato internazionale e che è in fase di realizzazione. Si tratta di una linea ferroviaria che è stata già oggetto di valutazioni di impatto da parte delle istituzioni europee e nazionali, e la Commissione europea ne ha finanziato il 40% della tratta internazionale. È per questo che la scelta di interrompere i lavori non può essere frutto di una valutazione esclusivamente italiana, ma devono essere coinvolti anche i partner nella realizzazione, ovvero il Governo francese, e la Commissione europea che è promotrice e finanziatrice», ha dichiarato Mercedes Bresso, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo.
L'interrogazione chiede alla Commissione europea tre cose:
1) se ritiene che l’istituzione della Commissione di valutazione costi benefici sia legittima;
2) se la Commissione europea sia stata coinvolta nella valutazione che vorrebbe rimettere in discussione l'opera e se, in caso contrario, intenda chiedere l’inserimento di un suo esperto per rappresentarla in questa valutazione;
3) inoltre, si chiede alla Commissione di riferire quali iniziative abbia preso o intenda prendere per assicurare il rispetto dei generali interessi europei alla realizzazione dell’opera.