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Economia e lavoro | 26 novembre 2018, 15:45

Barbagallo (UIL) a Torino: "Speriamo che FCA punti sull'elettrico e su Hag diciamo no al trasferimento di macchinari, va impedito" (VIDEO)

Il segretario generale del sindacato alla Lavazza per le assemblee sulla Legge di Bilancio 2019 e le priorità di sindacato e lavoratori

Barbagallo (UIL) a Torino: "Speriamo che FCA punti sull'elettrico e su Hag diciamo no al trasferimento di macchinari, va impedito" (VIDEO)

"Gli ultimi intendimenti di Marchionne erano orientati sull'elettrico, ma l'energia alternativa deve essere un caposaldo di tutta l'industria 4.0". Mancano pochi giorni all'incontro dei sindacati (anche se separati) con i vertici di FCA per conoscere il futuro del Lingotto, a Torino e non solo. E Carmelo Barbagallo, segretario nazionale di Uil mette in chiaro quali sono i punti chiave con cui il 29 novembre si siederanno al tavolo.

Mentre su Hag, che come Pernigotti sta mostrando una sofferenza dei marchi storici del settore alimentare a Torino e Piemonte, Barbagallo pone il veto soprattutto sulla perdita dei macchinari: "Per Hag va impedito che vengano trasferiti i macchinari, ci opponiamo fermamente. Si tratta ancora una volta di un caso di multinazionale che arriva sul territorio e se ne va portando via ciò che vuole meccanismi che invece avremmo dovuto governare da tempo e per tempo".

"L'azienda ha confermato di voler delocalizzare portando via i macchinari. Ma visto che ci sono aziende che sembrano interessati a lavorare nello stabilimento, sarebbe utile se si riuscisse a non portare via la strumentazione per reindustrializzare e dando un futuro al territorio", aggiunge Manuela Vendola, segretaria generale di Uila Torino.

Ma accanto ai temi "locali", la presenza di Barbagallo a Torino, nella cornice del quartier generale di Lavazza, è legata alle assemblee che si stanno conducendo sul tema della legge di Bilancio 2019. "Ci ha convinto la discontinuità sull'austerità, ma bisogna capire dove sono investiti quei soldi. Noi siamo per il rispetto delle regole, ma avendole rispettate negli ultimi governi non si è ridotto il debito. Quindi le regole sono da riscrivere senza essere sotto scacco".

Massimiliano Sciullo

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