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Politica | 20 dicembre 2018, 10:20

Carmagnola, nel mirino l'Ospedale Unico Asl TO5 che accelera in vista delle urne

La sindaca Ivana Gaveglio: "Desta perplessità una scelta fatta dopo tre anni di inattività da parte della Regione, ad appena quattro mesi dalla scadenza dell’attuale consiliatura"

Carmagnola, nel mirino l'Ospedale Unico Asl TO5 che accelera in vista delle urne

"Abbiamo appreso con stupore dell’approvazione da parte della Giunta Regionale del progetto di fattibilità del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 nell’area verde esondabile Cenasco di Moncalieri. L’approvazione avviene dopo tre anni di inattività da parte della Regione ed ad appena quattro mesi dalla scadenza dell’attuale consiliatura con le nuove elezioni regionali di Maggio 2019", fa notare il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio.

Con lei, d'accordo pure il sindaco di Villastellone, Davide Nicco, quello di Poirino, Angelita Mollo, e quello di Piobesi, Fiorenzo Demichelis: "Bisogna ricordare che la procedura per arrivare al bando di gara prevede ancora la redazione e l’approvazione del progetto preliminare, del definitivo e dell’esecutivo ma soprattutto l’espletamento di una procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica). Il tutto durerà verosimilmente non meno di due anni, e si concluderà con ogni probabilità con un esito negativo, visto che la Città Metropolitana, il cui parere è necessario per la Vas, pare intenzionata ad esprimere una posizione contraria alla localizzazione dell’ospedale in un sito verde esondabile, e che sul tema gli stessi funzionari regionali del settore Lavori pubblici hanno preannunciato il loro parere negativo, parere che sarà non solo obbligatorio, ma pure vincolante per poter procedere".

"E’ pertanto del tutto evidente che per motivi di tempistica non sarà l’attuale maggioranza della Regione a scegliere dove l’ospedale unico sarà costruito, bensì la nuova maggioranza che verrà eletta a Maggio 2019, e che per motivi tecnici l’unico posto dove sicuramente l’ospedale non potrà essere costruito è proprio l’area verde esondabile di Cenasco", fa notare ancora la sindaca Gaveglio. "Ad abundantiam è pendente un ricorso al Tar che dovrà esprimersi sulla bontà della scelta della Regione, Tar che in analogo ricorso ha già ricordato come la scelta sia di fatto attualmente inattuabile perché è necessaria la procedura di Vas che non è stata fatta".

"In altri termini non solo mancano fin da ora i requisiti tecnici, non solo manca fin da ora il via libera del Tar, ma da maggio 2019 verosimilmente mancherà anche la volontà politica di realizzare l’ospedale in un’area verde esondabile, come l’attuale maggioranza regionale intenderebbe fare", prosegue la prima cittadina di Carmagnola. "Da un punto di vista più politico, appare quanto meno bizzarro che, dopo l’annuncio del 2015, in cui la Regione prometteva che lo studio di fattibilità sarebbe stato fatto “entro al massimo sei mesi”, la stessa lo approvi con oltre 3 anni di ritardo a fine 2018, proprio a ridosso delle elezioni regionali".

"Una persona di medio buon senso, ma magari un pizzico maliziosa, potrebbe pensare che, resisi conto che il sito verde esondabile proposto non avrebbe ottenuto il via libera tecnico, in Regione abbiano stoppato la procedura per oltre tre anni, per riavviarla a ridosso delle elezioni, in modo da ricevere il diniego tecnico solo dopo le elezioni regionali, ed evitando quindi una brutta figura prima", aggiunge la Gaveglio, non tono polemico. "Ma questi sono solo pensieri maliziosi, che attengono al teatrino della politica".

"Quello che a noi importa è la sostanza, cioè che Carmagnola, Villastellone, Poirino, Piobesi Torinese e gli altri Comuni del carmagnolese che si uniranno, a Maggio 2019 chiederanno alla nuova maggioranza della Regione Piemonte di ripensare sia al sito in cui costruire l’ospedale unico, sia di scongiurare la desertificazione dei servizi sanitari nella zona del Carmagnolese".

"E’ impensabile che di tre ospedali dell’area Asl To5 (Carmagnola, Chieri e Moncalieri) se ne chiudano due (Carmagnola e Chieri) per favorire solo il terzo (Moncalieri), i cui abitanti sono peraltro già ben serviti dagli ospedali torinesi come le Molinette o la futura Casa della Salute", sottolinea Ivana Gaveglio. "E’ necessario che, se ospedale unico deve essere, esso serva tutti i territori e non uno solo a discapito degli altri due. Piuttosto che una scelta del genere, meglio rimanere con tre ospedali".

"Questo spiegheremo alla nuova Maggioranza Regionale, certi di essere ascoltati con maggiore attenzione e sicuri che sarà fatta una scelta di buon senso finalizzata al bene di tutta la popolazione, e non sulla base di accordi di partito, magari presi direttamente nelle segreterie: quel tempo ormai è finito", conclude la prima cittadina di Carmagnola.

redazione

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