Nella Giornata della Memoria, questa mattina la Città di Torino ha reso omaggio alle vittime della Shoah con una cerimonia al Cimitero Monumentale.
A seguire, ha preso il via la "Run for Mem", manifestazione sportiva dedicata al ricordo e all'umanità, organizzata dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Testimonial d'eccezione è stato il podista Shaul Ladany israeliano, 82 anni, sopravvissuto al campo di Bergen Belsen e all'eccidio degli atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco nel 1972.
Alla partenza in piazza Madama Cristina erano presenti diverse autorità politiche, tra cui la sindaca Chiara Appendino con l'assessore comunale Marco Giusta, e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
"Tra tutti quelli possibili, sono tre i soggetti a cui vorrei oggi scegliere di rivolgere la memoria", ha scritto la sindaca in un lungo post su Facebook. "I primi sono, ovviamente, le vittime. Coloro che hanno perso la vita e l’anima nei campi di concentramento, scontando un passaggio della storia che ancora oggi ci chiediamo se e come potesse essere evitabile. Ma tra questi ci sono anche i sopravvissuti. Segnati nella pelle e nei ricordi dalla ferocia nazista. Coloro che con i loro racconti rendono la realtà di fatti che alla mente dei più appaiono inimmaginabili".
"I secondi - ha proseguito - sono invece coloro che a questo incubo si opposero. Che in alcuni casi misero in gioco la loro vita pur di salvarne altre. Penso ai 650mila soldati italiani deportati nei campi tedeschi perché dopo l’8 settembre si rifiutarono di servire Hitler. Penso a tutti i nostri partigiani, simbolo della Liberazione".
"Infine - ha concluso - un ultimo pensiero non va a persone ma a un momento. A quel particolare momento in cui tutto ebbe inizio e nessuno - o quasi - se ne accorse. Tutti noi dobbiamo chiederci ogni giorno: qual è quel momento? In quale pensiero, in quale gesto, in quale simbolo è iniziato tutto? Qual è il confine tra normale è mostruoso?".
E ha rivolto un pensiero alle prossime generaizoni: "Non esistono manuali di istruzioni da consultare per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ognuno di noi deve capirlo, con la propria etica, con le proprie conoscenze e con tutta l'umanità di cui è capace. Le risposte sono nei valori. E questi vanno coltivati, custoditi e cresciuti come il bene più prezioso che avete. Quel libro dovremo scriverlo, scambiarlo, leggerlo insieme".
Le commemorazioni proseguiranno nel pomeriggio alla stazione di Porta Nuova, al binario 17, con la deposizione di una corona alla lapide dei deportati italiani, ebrei e stranieri. A seguire, fiaccolata lungo corso Vittorio Emanuele II fino a via Paolo Borsellino, con la partecipazione in rappresentanza della Città, del vicepresidente del Consiglio comunale Enzo Lavolta.