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Economia e lavoro | 19 febbraio 2019, 17:28

Dalle fondazioni bancarie piemontesi 22 milioni in aiuto dei bambini che non possono studiare (VIDEO)

Sono 16 i progetti e 21 gli interventi che vengono sostenuti grazie al Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile

Dalle fondazioni bancarie piemontesi 22 milioni in aiuto dei bambini che non possono studiare (VIDEO)

Sedici progetti per 10 milioni di euro nella nostra regione e altri 21 interventi, che vedono soggetti piemontesi coinvolti in qualche maniera, su scala nazionale, con il sostegno di altri 12 milioni. È questa la forza che sono pronte a mettere in campo le Fondazioni di origine bancaria piemontese attraverso il Fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Uno strumento che, nel primo triennio sperimentale, ha già messo a disposizione 100 milioni di euro. Tutti uniti, per combattere (e soprattutto abbattere) gli ostacoli che impediscono alle nuove generazioni di ottenere una formazione adeguata, siano essi economici, sociali o culturali. Si stima che il bacino d'utenza interessato possa contare almeno 60mila bambini soltanto in Piemonte.

"È la testimonianza di come si possa lavorare tutti insieme e fare squadra, senza gelosia e con collaborazione e condivisione assoluta tra tutti i territori piemontesi", commenta Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT, oltre che dell'associazione di tutte le fondazioni di origine bancaria del Piemonte, facendo riferimento ai tanti presenti in sala. E come conferma la presenza, seduto al suo fianco insieme a Francesco Profumo presidente di Compagnia di San Paolo, di Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC.

"Molte volte si sottovaluta l'incidenza della povertà minorile, soprattutto nelle periferie delle città, che spesso porta all'abbandono scolastico. È da lì che bisogna ripartire", dice Quaglia. "Investire sui ragazzi e sull'educazione era già una necessità di cui era convinto Don Bosco, per una società migliore". 

In particolare, a meritare il finanziamento sono stati 8 progetti per il bando Prima Infanzia, mentre gli altri sono distribuiti tra bando adolescenza (fino ai 17 anni) e Nuove generazioni (dai 5 ai 14 anni, il più recente dei tre). In media, a ogni progetto piemontese sono andati 600mila euro per una durata di quasi 3 anni. Sono 6 le Province coinvolte, con 157 Comuni piemontesi. "Il Fondo è un'occasione eccezionale - aggiunge Profumo - per lavorare e riflettere insieme affrontando una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese nei prossimi decenni". 

"Uno degli aspetti più importanti del Fondo è la capacità di stimolare gli attori del mondo dell'educazione a lavorare in rete - aggiunge Genta - costruendo progettualità ampie e partenariati operativi a livello provinciale. La coprogettazione ha ha permesso di realizzare progetti significativi come La Città dei talenti, che sorgerà a Cuneo e si occuperà di orientamento scolastico in maniera innovativa".

Massimiliano Sciullo

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