Abbattere qualsiasi genere di stereotipo e pregiudizio attraverso il cinema, avvicinando gli spettatori a mondi erroneamente creduti lontani o estranei, dalla transessualità al fenomeno migratorio. È questa la missione del Divine Queer Film Festival, kermesse indipendente che torna a Torino dal 1° al 3 marzo nei locali di via Baltea 3.
Questa quarta edizione omaggia l'eclettico Paolo Poli, icona delle arti performative, celebre per i suoi spettacoli "en travesti" fra il comico e il surrealista. E proprio la grafica scelta per il manifesto del Divine lo celebra ritraendolo con un vestito vittoriano dai colori ispirati alla bandiera per i diritti Lgbt. "Fu uno dei primi artisti a dichiarare in pubblico la propria omosessualità, e per questo venne bandito dalla televisione", ricorda Veet Sandeh, del comitato organizzativo, attivista queer da oltre trent’anni.
Un festival che vuole raccontare con freschezza, ironia e positività le storie quotidiane di tanti lottatori mai arresi, fiduciosi in un cambiamento possibile. E lo fa con un programma ricchissimo che conta quest'anno proiezioni indipendenti provenienti da ben 22 Paesi del mondo, tutte concesse dai registi a titolo gratuito.
“Da sempre questo evento vuole creare occasioni di confronto”, dichiara l’assessore ai diritti del Comune di Torino Marco Giusta. “Va fatto crescere sempre di più come voce alternativa”. Emblematica in questo senso la sede in Barriera di Milano: “Un quartiere multietnico – commenta la presidente della Circoscrizione 6 Carlotta Salerno – che offre la possibilità di spaziare tra i temi, ben oltre la sessualità e la fisicità, per riflettere sul concetto stesso di ghetto ed eliminarlo”.
Massima l'accessibilità alle proiezioni: non solo per l'assenza di barriere architettoniche in via Baltea, ma anche perché, grazie a un interprete Lis, sarà garantita la piena fruizione degli eventi orali anche alle persone sorde. Tutti i film, in lingua originale, saranno inoltre sottotitolati.
“Il Divine – spiega Achille Schiavone – non è solo cinema, ma racchiude tutte le arti, andando oltre il concetto stesso di queer, stimolando in ciascuno una propria individualità creativa”. Ne è un esempio la novità introdotta quest’anno del Ritratto Divine: i partecipanti potranno farsi immortalare in una cornice dalla fotografa Chiara Dalmaviva, dando libero sfogo alle emozioni e all’espressività (tutti i giorni, dalle 16 alle 20, nello Spazio Acquario di via Baltea).
Un festival che si apre, in generale, alle diversità. “Tratta anche di migrazioni e discriminazioni”, precisa Murat Cinar dell’Associazione Taksim, anima turca del Divine, nata a Torino nel 2009. Una parola che significa “spaccatura” e dà il nome al quartiere più colorato e multietnico di Istanbul. “Il nostro intento – continua – è sempre stato, al contrario, di favorire i legami, eliminare le divisioni. Andiamo contro ogni barriera fisica e psicologica, soprattutto in questo momento storico”.
Tra i corti in concorso più “scottanti” nell’attuale geopolitica, sicuramente spicca Transit, di Mariam El Marakeshy: la storia di giovani rifugiati che rischiano la vita attraversando il mar Egeo per raggiungere l’Europa, e rimangono confinati nell’isola di Lesbo. Alla proiezione, a patto che il consolato di Turchia le rilasci il visto, parteciperà la stessa regista.
“La presenza del festival nella nostra regione – spiega l’assessora alle pari opportunità della Regione Piemonte Monica Cerutti – riprende e arricchisce il percorso fatto con tante associazioni locali in termini di parità di diritti. Sono tanti momenti collegati che dovrebbero davvero fare fronte comune per tutte le battaglie”.
La serata di apertura del Divine, il 1° marzo in via Baltea dalle ore 19, vedrà la presenza di Valérie Taccarelli, storica attivista del MIT – Movimento Identità Transi di Bologna, in qualità di madrina. Seguirà una performance dedicata a Paolo Poli a cura di Alberto Jona e Daniel Pastorino con la cantante Natalie Lithwick.
Sabato 2 marzo il Divine si raccoglierà invece nel ricordo di una persona speciale e molto affezionata al festival, sin dai suoi esordi: Marti Gianello Guida, morta qualche settimana fa. Con il Party-Marti, serata in collaborazione con il Gruppo Eventi Arcigay di Torino, si cercherà di annegare la malinconia nel divertimento, “rendendo omaggio in festa alla sua gioia di vivere”, commentano gli organizzatori.
La cerimonia di chiusura, domenica 3 marzo dalle 21 vedrà la proclamazione dei film vincitori preceduta da un’esibizione a cura di Atma Lucia Casoni, prima trans a fare la danza dei dervishi roteanti.
Il programma completo è consultabile sul sito www.divinequeer.it