A dieci anni dalla prima rassegna su Steve McCurry in Italia, le sue foto tornano a Torino, città del libro, con una speciale mostra dedicata alla lettura. A Palazzo Madama fino al 1° luglio, Leggere, oltre 70 scatti provenienti da tutto il mondo che ritraggono persone di ogni età intente a leggere: un’azione intima e allo stesso tempo universale, che accomuna l’umanità nei contesti più vari. Dall’India all’Afghanistan, da Cuba all’Italia, i protagonisti delle foto pare si distacchino con la mente e il corpo dal contesto in cui sono inseriti – non mancano scenari di guerra e povertà estrema – per immergersi in un libro, un giornale, una rivista.
“Enorme la ricercatezza del taglio fotografico – afferma il presidente della Fondazione Torino Musei Maurizio Cibrario –. Questi scatti sono delle autentiche perle e l’allestimento nella Corte Medievale vuole valorizzarle ancora di più per la loro intimità e lo straordinario gioco di colori”.
Palazzo Madama riprende così l’attività espositiva dedicata alla fotografia, confidando in un rinnovato interesse soprattutto da parte del pubblico più giovane. “McCurry da sempre parla un linguaggio molto vicino alle nuove generazioni – spiega il direttore di Palazzo Madama Guido Curto –. Nella mostra, il soggetto non è tanto il libro, bensì la persona intenta alla lettura, che dà un’idea di eguaglianza e dignità intellettuale”.
L’allestimento è ispirato all’omonimo libro di McCurry. “Nelle foto da me selezionate – racconta la curatrice Biba Giachetti – l’autore ci invita a osservare silenziosamente quanto accade in un universo traslato, in cui le persone abbandonano letteralmente la realtà che li circonda. Le immagini sorprendono per i contesti spesso anomali in cui sono colte, dai bombardamenti ai disastri ambientali. Eppure McCurry riesce a immortalare il sentimento autentico, l’amore per la lettura. Spero siano uno stimolo per il visitatore a ritrovare anche un po’ di sé in qualcuna di queste fotografie”.
Ogni opera è corredata di una frase sui libri e la lettura firmata da una grande “penna”, scelta dallo scrittore Roberto Cotroneo. “Essendo molto discreto come fotografo, McCurry riesce a raccontare i personaggi nella loro intimità senza disturbarli. Ed è bravissimo in questo: mai invadente, non spezza il corso naturale delle cose e lascia che la vita scorra davanti a sé. Scegliere dei testi che argomentino il valore della lettura è un modo per integrare le fotografie con un percorso di riflessione sul fatto che si legga sempre meno. Un lavoro di contaminazioni indispensabile tanto nella fotografia quanto nella letteratura”.
La mostra è completata dalla sezione Leggere Steve McCurry, con quindici dei libri del fotografo pubblicati a partire dal 1985, alcuni ormai introvabili. Ciascuno è accompagnato dalle foto utilizzate per le copertine, icone che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
“È bello presentare la mostra pochi giorni dopo la prima conferenza stampa del Salone del Libro”, dichiara entusiasta l’assessora comunale alla cultura Francesca Leon. “Dobbiamo promuovere la cultura del libro, estendere la filiera. La mostra ci fa finalmente riscoprire il suo valore individuale e universale”.