Due le date piemontesi - martedì 9 aprile alle 20.30, Teatro Espace di Torino e mercoledì 10 aprile, alle 20.30, Teatro Magnetto di Almese alla presenza del sindaco, Ombretta Bertolo.
Arriva dunque a Torino e provincia, in Valsusa, dello spettacolo "Die Mauer - Il Muro. Testimonianze del periodo in cui il muro divideva Berlino". Una proposta organizzata dai volontari dell’Associazione IOP Italia e dall’Associazione Intercultura, in occasione della “settimana di scambio” organizzata dai volontari di Torino per celebrare le diversità culturali.
Lo spettacolo dei due attori indipendenti Marco Cortesi e Mara Moschini, dopo aver coperto decine di teatri e di scuole italiane, fa tappa anche a Torino e ad Almese, in collaborazione con il Centro locale di Intercultura di Torino Nord e di Rivoli e con l’Associazione Ilula Orphan Program Italia è scritto per celebrare l’importanza delle diversità e del dialogo interculturale. Il comun denominatore di questa collaborazione tra due associazioni così diverse – la prima si occupa di scambi scolastici studenteschi e la seconda opera nei Paesi in via di sviluppo- si basa sull’assunto che “conoscere, incontrarsi e superare le barriere” sia l’unico modo per costruire una comunità globale libera da pregiudizi e capace di costruire la pace in una società più equa e giusta. Lo spettacolo teatrale di e con Marco Cortesi e Mara Moschini, racconta testimonianze vere di persone che la presenza del Muro l’hanno vissuta e sofferta: Ha tenuto divisa una città e i suoi abitanti per 28 anni provocando la morte di centinaia di persone. Attraverso reali testimonianze frutto di un’inchiesta giornalistica sul campo, lo spettacolo “Die Mauer • Il Muro” porta in scena indimenticabili storie vere di determinazione, coraggio e fede nel nome della libertà e del rispetto dei diritti umani. Una storia, quella del Muro di Berlino, che parla di violenza e dittature, ma allo stesso tempo anche del destino di migliaia di persone che decisero di scavalcare una barriera ingiusta e ignobile per conquistare il diritto di essere semplicemente “liberi”.