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Attualità | 14 maggio 2019, 14:22

I candidati presidenti incontrano gli agricoltori: 10 punti per il cibo Made in Piemonte

Chiamparino, Bertola, Boero e Cirio hanno incontrato gli agricoltori di Coldiretti: spunta l’ipotesi di un assessorato dedicato al cibo

I candidati presidenti incontrano gli agricoltori: 10 punti per il cibo Made in Piemonte

L’agricoltura è il settore che in questi anni ha trainato l’economia piemontese e che nel prossimo quinquennio mira a svolgere lo stesso ruolo di traino. A sostenerlo sono i candidati alla presidenza della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, Giorgio Bertola, Alberto Cirio e Walter Boero, durante l’incontro con gli agricoltori della Coldiretti al Teatro Regio.

Se l’importanza degli agricoltori è acclarata, la prossima legislatura regionale avrà come obiettivo quello di migliorare ulteriormente quelli che oggi sono già ottimo parametri di sviluppo del settore. Per questo motivo, Coldiretti ha definito 10 priorità per il cibo Made in Piemonte: si va dall’istituzione di un assessorato al Cibo sino alla difesa del suolo, passando per il programma di sviluppo rurale, la legalità e l’educazione alimentare. Gli altri punti sono invece la semplificazione, dalla terra alla tavola, l’innovazione sociale e i giovani. L’ipotesi più intrigante è però quella dell’istituzione di un assessorato ad hoc riservato al Cibo. Una proposta che ha diviso i candidati, ma che verrà riproposta fortemente una volta terminate le elezioni.

Sergio Chiamparino, governatore uscente e candidato del centro sinistra, rimarcando il ruolo fondamentale dell’agricoltura in settori paralleli come quello del turismo, ha evidenziato la necessità di istituire un gruppo di lavoro per far fronte al quinquennio 2021-2026, ma congelato il discorso di un assessorato dedicato al cibo: “Ben venga una regia, ma rifletterei sull’assessorato - ha spiegato il presidente uscente - A volte può diventare un vincolo, mentre una regia condivisa è giusta e fondamentale”. Su questo aspetto, diametralmente opposta la posizione di Alberto Cirio, candidato del centro destra: “Sono decisamente favorevole all’assessorato al Cibo, servirebbe a promuovere ulteriormente la cultura degli alimenti nel nostro territorio”. Cirio ha poi puntato il dito contro le mense, ree di dare troppo spesso ai bambini piemontesi prodotti non locali ma importati e meno salutari. Chi si pone nel mezzo, per quanto riguarda l’assessorato, è Giorgio Bertola, candidato del M5S: “L’assessorato al Cibo ha senso se in grado di essere multifunzionale e raggruppare sotto una regia unica caccia, pesca, turismo e agricoltura. Non penso a un assessorato ad hoc ma a una materia di competenza da dare a un assessore”. Anche Walter Boero, candidato del Popolo della Famiglia, si è espresso in favore di questa proposta di Coldiretti: “E’ assolutamente una buona idea per questo settore, un settore strategico”.

L’altra vera grande sfida per la prossima giunta regionale sarà il piano di sviluppo rurale, il Psr. Per Chiamparino, cambiare il Psr sarà tanto fondamentale quanto complesso: “Non ci dimentichiamo che la Regione deve fare i conti con 400 milioni di euro vincolati a bilancio. Fondamentale quindi formare un gruppo di lavoro che garantisca di portare avanti le istanze presentate dalle rappresentanze del territorio”. Più diretto e critico Cirio, che parlando di Psr chiama in causa la burocrazia e l’Europa: “La gestione è troppo burocratica, i bandi difficili da attuare. Da Bruxelles, con il Psr, ci arriva un’opportunità enorme ma dobbiamo attuarla”. “Scriviamo i bandi a quattro mani con il mondo agricolo” è la proposta del candidato del centro destra. Per Bertola “il Piano di Sviluppo Rurale va cambiato: è lì che si gioca il futuro dell’agricoltura piemontese”. Anche Boero, come Cirio, pensa che questa rivoluzione debba necessariamente passare dal coinvolgimento europeo: “Il piano di sviluppo rurale deve essere organizzato con i fondi europei, che le famiglie hanno dato. Ci vogliono le capacità di attingere a questi fondi”.

Andrea Parisotto

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