Mancano pochi minuti all’una di notte quando, forte di exit poll e dei primi risultati, Matteo Salvini, segretario della Lega e ministro dell’Interno, arriva nella sala stampa allestita nel quartier generale del Carroccio, in via Bellerio a Milano.
Immancabile l’accenno alle dinamiche elettorali del Piemonte. “Ogni singolo voto non verrà da me usato per chiedere mezza poltrona in più in Italia o un ministro in più, ma per provare a cambiare e salvare l’Europa. Ci saranno tanti Comuni che andranno al ballottaggio dove da sempre governava la sinistra. Attendo con ansia anche i dati dalla Regione Piemonte. Ripeto: se la Lega andrà al governo della Regione Piemonte è chiaro che sarà un messaggio a favore della prosecuzione e della conclusione delle grandi opere. Abbiamo chiesto un voto agli italiani per il ‘sì’”.
E sul risultato su scala nazionale: “Intervengo adesso nonostante la prudenza” spiega il leader della Lega. Torna ad impugnare il crocefisso e a ringraziare “da primo partito di questo Paese”, “chi c’è Lassù, e non aiuta Matteo Salvini o la Lega, ma aiuta l’Italia e l’Europa a ritrovare orgoglio, speranza, radici, lavoro, sicurezza. Non ho mai affidato al Cuore Immacolato di Maria un voto o il successo di un partito ma il futuro e il destino di un Paese e di un continente”. “Siamo il primo partito a Nord e a Sud. – ha aggiunto Salvini –. Usiamo questi consensi non per un regolamento di conti interno. Il mio avversario era e rimane la sinistra, che ha governato male in Italia e in Europa. Gli alleati di Governo sono per me amici, con cui si torna a lavorare serenamente: non ho mai risposto nelle ultime settimane ai tanti attacchi. Conto di riprendere in mano il Contratto di Governo e di applicare i temi ancora in sospeso: la riduzione delle tasse, l’autonomia, il decreto sicurezza, le grandi opere bloccate, il decreto sblocca cantieri, il sostegno a disabili e famiglie”.