"Corso Marche, abbiamo un problema". Speriamo non debba accadere, ma - nel caso - sarà questo il messaggio che da Marte arriverà sulla Terra quando sarà pienamente operativo il progetto di esplorazione Exomars, che vede ASI (Agenzia Spaziale Italiana) partecipare al 40% e che nella sua prima fase ha già visto mandare in orbita in passato l'antenna che sarà necessaria per comunicare attraverso lo Spazio. Ora si tratta di passare alla seconda fase, quella di esplorazione vera e propria, alla ricerca di tracce di vita.
Protagonista sarà il rover "Rosalind", robottino (dal peso di due tonnellate) fatto dalla Leonardo, che compirà la sua missione anche grazie a un trapano in grado di testare fino a due metri nel terreno del Pianeta Rosso. Fino a un metro e mezzo gli esperti ritengono infatti che tutto sia stato bruciato dalle radiazioni solari, dunque bisogna andare più in giù. Una rivoluzione, insomma. Non come Curiosity (che si muove con la sua paletta) o Insight, che ha una sonda che scava pochi centimetri sotto la superficie e che al momento è bloccato. Il rover inoltre è già in grado di effettuare un'analisi di ciò che viene trovato e manderà i dati verso la Terra.
Sarà lanciata in orbita dal Kazakistan nel luglio del 2020 e dovrebbe arrivare a destinazione a inizio 2021. Ma sarà a Torino la centrale di controllo, che invierà i comandi su Marte: il ROCC (Rover operations control center) si troverà in corso Marche, presso Altec, dove sarà simulato il territorio marziano e i movimenti di Rosalinda, per poi inviare i comandi corrispondenti verso l'infinito.
Più precisamente, si chiama MTS, Mars terrain simulator, in grado di riprodurre varie situazioni possibili in cui potrebbe trovarsi il rover. Su una superficie di 20 metri per 16 saranno realizzate terreni fatti di quarzite, tufo vulcanico e varie soluzioni su cui sarà chiamato a spostarsi e a scavare Rosalinda.
Un'altra piattaforma di 8 metri per 8 permetterà invece i test su piani inclinati e una terza ambientazione si occuperà di simulare le operazioni di scavo con il trapano.
Thales Alenia space (alfiere italiano dell'operazione insieme a Leonardo e Altec) è il primo contraente del programma Exomars, il primo europeo di esplorazione marziana, e ha nei russi di Lavochkin il partner per questa seconda fase.
"Questo è un luogo strategico sulla Terra, dal quale ascolteremo gli strumenti del rover, vedremo ciò che Rosalind vede e invieremo i comandi per cercare tracce evidenti di vita sopra e sotto la superficie", ha detto Jan Worner, direttore generale dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea.
E grande orgoglio è stato espresso sia da Donato Amoroso, ad di Thales Alenia Space in Italia che da Vincenzo Giorgio, ad di Altec. "Abbiamo un ruolo di primo piano - ha detto Amoroso - e contribuiremo con la nostra esperienza e tecnologia. Siamo solo all'inizio di un viaggio entusiasmante che cerca risposte a quei quesiti che da tempo affascinano l'umanità".
"Il ROCC - ha aggiunto Giorgio - è il risultato del lavoro delle Agenzie, industria e sotto contraenti per il raggiungimento di un obiettivo comune, il successo della missione che vedrà qui a Torino il suo cervello".