No alla "tassa di ingresso" della nuova Ztl di Torino, sì ad "un sistema di verifiche sul regolare pagamento della sosta". È questa una delle proposte del Coordinamento delle Associazioni di via del centro, contenuta in un documento inviato questa mattina all'amministrazione Appendino.
Nelle quattro pagine i negozianti controbattono ai tre assunti principali di "Torino Centro Aperto" (contrasto all'inquinamento; eliminazione del traffico "parassitario"; pagamento della sosta) criticando e proponendo alternative.
Sul primo punto i commercianti puntano il dito contro la nuova Ztl - che prevede l'estensione della chiusura al centro fino alle 19.30 con la possibilità di entrare prima dietro pagamento di un ticket - che "non raggiungerà lo scopo" di ridurre lo smog. "I presupposti su cui si è basata l'Amministrazione - scrivono - sono incentrati sul solo traffico veicolare, non tenendo conto dei riscaldamenti". "Non è difficile - aggiungono - prevedere il collasso del trasporto pubblico". Per il coordinamento è necessario elaborare un "piano veramente coraggioso di lotta all'inquinamento su tutto il territorio della Città Metropolitana".
Secondo i commercianti poi "il traffico di attraversamento dell'area centrale non rappresenta un problema".
Sul terzo punto i negozianti propongono che "le auto che entreranno e si fermeranno nei posteggi del centro dovranno digitate la propria targa e il numero del parcheggio occupato direttamente alla palina del posteggio". "Quando questo si libera - aggiungono - il sensore ne rileva la condizione di stallo disponibile e lo comunica al sistema di controllo, rendendo in tempo reale l'informazione".
La nuova Ztl, elaborata dal Coordinamento, non "prevede di affidare a una società privata esterna la gestione del servizio, ma solamente il noleggio o l'acquisto dei sensori dei posteggi e software". Dal punto di vista economico secondo i commercianti questa alternativa avrebbe un costo inferiore rispetto a quella dell'amministrazione, pari cioè 200/300 mila euro all'anno per l'affitto decennale contro "1.800.000 euro ipotizzato dal Comune come investimento iniziale da parte di un soggetto privato".
"L'insieme degli interventi proposti - concludono - non verrà percepito dai cittadini e dagli operatori economici come un'odiosa tassa per poter entrare in un'area propria della città".