Vivere senza produrre rifiuti o quasi, è possibile. Ad affermarlo sono i sempre più numerosi sostenitori della Rete Zero Waste, un gruppo decisamente eterogeneo di persone tutte accomunate però dall’intento di ridurre il proprio impatto ambientale.
La Rete italiana nata nel 2017 su iniziativa di un gruppo di donne, è particolarmente attiva sui social, sia su Instagram dove vanta ben 8.542 follower che su FB dove a farne parte sono più di 3000 utenti.
Punto di riferimento per quanti decidessero di mettersi in discussione orientandosi alla riduzione dei consumi, è poi il sito www.retezerowaste.it, sul quale è possibile reperire consigli, suggerimenti e risorse utili per vivere in maniera più sostenibile. Di fronte all’emergenza ambientale che stiamo vivendo, infatti non basta più promuovere il riciclo che comunque implica l’impiego di preziose risorse energetiche, ma è sicuramente più efficace rivedere il proprio stile di vita, puntando a non inquinare producendo rifiuti difficili da smaltire. Sembra un progetto molto impegnativo e quasi impossibile da realizzare, ma come si legge sul sito della Rete "i grandi cambiamenti partono dai piccoli gesti” e per tanto posso essere alla portata di tutti".
Perché ciò sia effettivamente realizzabile, la pagina dedicata al Zero Waste offre un vero e proprio decalogo davvero adatto a chiunque, a prescindere dall’età, dall’estrazione sociale e dal dal budget. Per vivere a basso impatto ambientale infatti non bisogna avere grandi disponibilità economiche, ma essere motivati, creativi e soprattutto non avere paura di scontrarsi con abitudini profondamente radicate nella nostra società.
Il primo suggerimento è quello, là dov’è possibile di rinunciare all’acquisto di acqua minerale in bottiglia optando così per una scelta ecologica, comoda ed economica. Evitare gli oggetti usa e getta come fazzoletti, piatti, bicchieri , posate e tovaglioli. Usare per la spesa borse di stoffa e sacchetti a rete. Acquistare prodotti sfusi, usare lo spazzolino in bamboo, riparare ciò che si rompe senza ricomprarlo nuovo se non è strettamente necessario. congelare nei contenitori rigidi magari in vetro o metallo. Preferire la moka alle capsule per il caffè, acquistare solo ciò che è necessario e quando, fattibile, autoprodurre ciò di cui si ha bisogno.
Ci si potrà così sbizzarrire spaziando da cosmetici a detersivi fino a prodotti alimentari e di utilizzo quotidiano come il pane. Si avranno in questo modo prodotti buoni, ecologici, economici e soprattutto per glia alimenti si potranno controllare le materie prime prediligendo il bio e sposando la filosofia del km zero.
Un importante risorsa per cominciare a vivere a basso impatto sono i Gruppi Locali in cui dei singoli individui, in accordo con il coordinamento nazionale, decidono di formare una realtà locale in grado di rappresentare sul proprio territorio la Rete. I Gruppi diventano fondamentali per calare sempre più nel quotidiano quella zero waste, per organizzare raduni, per dialogare con le associazioni ambientaliste, per promuovere ed attuare pratiche di acquisto collettivo.
Anche quest’anno luglio sarà il mese Plastic free, per partecipare in modo attivo all’iniziativa basterà scaricare il calendario e seguire ogni giorno le stories su Instagram, condividendo le foto che testimoniano le vostre azioni concrete per ridurre l’utilizzo della plastica con l’hastag #retesenzaplastica e taggando @retezerowast.
Alla fine del mese, verranno intervistati gli utenti più attivi e meritevoli e su di essi verrà scritto un articolo.