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Attualità | 05 agosto 2019, 09:19

"La musica che gira intorno", le fotografie di Angela Perri nel foyer del Casinò di Sanremo

L'iniziativa dal 7 al 22 settembre. Il curatore della mostra è Stefano Giraldi

"La musica che gira intorno", le fotografie di Angela Perri nel foyer del Casinò di Sanremo

Nuova vetrina per Angela Perri, la fotografa che esporrà le sue immagini dal 7 al 22 settembre nel foyer del Casinò di Sanremo, con la sua mostra dal titolo "La musica che gira intorno".

 

Il presentatore dell'evento, nonché curatore della mostra, è Stefano Giraldi, fotografo d'arte professionista, fiorentino e socio del Club Tenco. È stato a capo di una speciale campagna fotografica per una serie di monografie di Chiese e palazzi storici della città di Firenze, sponsorizzata da una importante banca fiorentina e pubblicata dalla casa editrice Giunti, per la quale ha fotografato i disegni originali di Leonardo da Vinci sparsi in tutta Europa. Stefano Giraldi, inoltre, è stato il fotografo di artisti visivi nazionali (Pietro Annigoni, Luca Alinari, Antonio Bueno, Alberto Burri) e internazionali (Karel Appel, Sebastian Matta), ha avuto esperienze nel cinema e teatro sperimentale.

 

Socio del circolo musicale ‘L'isola Ritrovata’, collaboratore con ‘Lucca Autori’, da alcuni anni organizza mostre e manifestazioni d’arte in relazione con la letteratura e la musica. Abbiamo chiesto al fotografo d’arte le sue impressioni sulla mostra che a breve andrà a presentare, e queste sono state le sue parole: "La mostra presenta una serie di musicisti e cantanti fotografati durante le loro “performance” musicali. La singolarità di queste fotografie è che, in certo qual modo, ricordano i pittori del ‘300 e del ‘500 che dipingevano i ‘Musici’ del loro tempo quando si esibivano nelle vari corti italiane davanti ai principi dell’epoca. Possiamo dire che Angela Perri ha utilizzato la sua macchina fotografica come una sorta di ‘Tai-Machine’ per riproporre i ‘Musici’ del nostro tempo per gli appassionati di musica del prossimo futuro”.

 

La sera dell’inaugurazione, presso il Teatro del Casinò, Angela Perri per aprire la sua mostra in musica ha scelto Alessandro Errico, come testimonial dell'evento. Inizia la propria carriera musicale nel ‘95 firmando per l’etichetta discografica Sugar di Caterina Caselli. Partecipa a Sanremo nel 1996 e 1997, a Festivalbar, al Roxy Bar, ad Un Disco per l’Estate, conseguendo un significativo successo suggellato da un disco d’oro per il primo album "Il mondo dentro me". Nel 1997, dopo l’uscita del secondo album,”Esiste che”, Alessandro decide di  abbandonare temporaneamente le scene, interrompendo volontariamente il contratto con la Sugar per sviluppare un percorso artistico ed esistenziale svincolato da ogni esigenza puramente commerciale.  Dopo incontri e collaborazioni straordinarie, come quello con il filosofo Edoardo Sanguineti, approfondimenti meticolosi su figure come quella di Antonio Gramsci, un disco co-prodotto con Gianni Maroccolo e Riccardo Tesio, percorsi e pubblicazioni in ambito universitario, nel 2014 pubblica una canzone fuori dagli schemi dal titolo “Mai e poi mai”, una sorta di “cronaca poetica” dal taglio cinematografico, che inchioda un’intera generazione.

 

L'anno dopo esce "Il mio paese mi fa mobbing" in cui affronta le difficoltà dei nostri tempi, tematica che si può adattare anche al mondo della musica. Nel 2017 pubblica “Eppure ti dico ciao“, che rappresenta a pieno la nuova poetica di Alessandro, tra leggerezza apparente e profondità disarmante. Dopo questi singoli, Alessandro torna in studio a registrare il nuovo disco, essenziale e minimalista con la sola voce e un pianoforte a ribadire la sua bruciante alterità rispetto a i dogmi e alle “gabbie” del momento. Canzoni nuove in modo imprevedibile, antiche e nello stesso tempo contemporanee in modo inedito che potremmo ascoltare in anteprima la sera dell’inaugurazione.

 

Il cantautore, parlando di Angela Perri, ci ha raccontato: "La prima foto che mi ha fatto Angela credo fosse ad un mio concerto, un semplice scatto senza pretese con una piccola e ‘innocua’ macchina digitale. Un ricordo, come se ne fermano tanti ogni giorno. Anni dopo l'ho ritrovata a comporre immagini fermando non solo il tempo ma anche la luce e il senso profondo della musica che le continua a girare intorno. In qualche modo sono convinto che quel primo scatto le sia stato ‘fatale’ e quindi, vedere quanto il suo sguardo sia cresciuto e si sia stratificato, mi rende doppiamente orgoglioso. Oltre all'amicizia che ci lega dunque, è anche per questo che sarò onorato di accompagnarla in questa Mostra con la mia musica”.

redazione

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