Misurare la felicità dei singoli in rapporto alla comunità di appartenenza. Sentirsi integrati in un insieme rinunciando agli egoismi individuali. Immaginare nuovi scenari di convivenza urbana capaci di incrementare la sensazione di benessere e serenità. È stato presentato ieri al Lombroso16 il progetto “Felicità civica” dell’Associazione Nessuno, vincitore del bando “Civica” della Compagnia di San Paolo (con un contributo di 47 mila euro), selezionato tra altre proposte di cultura e innovazione applicabili nel contesto torinese ma, soprattutto, replicabili come modelli anche altrove.
Un percorso partito dai dati del rapporto Censis nel 2017 e 2018, che definivano l’Italia come il Paese del rancore sociale, poi tramutato in cattiveria. “Felicità civica”, conclusa la fase di ricerca, avviata lo scorso maggio per definire, studiando la letteratura specialistica, un indicatore di felicità applicabile al contesto cittadino, farà partire da San Salvario una vera e propria sperimentazione per progettare nuove “sfide civiche” assieme ai cittadini, in uno scambio di idee e opinioni condiviso. Al termine dei laboratori, il risultato finale sarà la proposta di attivazione di alcuni servizi che possano permettere agli abitanti di vivere meglio in città.
Il progetto è stato ideato da Alessandro Mercuri, presidente dell’Associazione Nessuno, Stefano Di Polito e Alberto Robiati, e vede la partecipazione delle Biblioteche Civiche Torinesi, l’Università di Trento e il Polo del ‘900. Fino a gennaio 2020, il Lombroso16 ospiterà di lunedì, nei rinnovati locali al piano terra concessi dalla Circoscrizione 8 (ribattezzati per l’occasione “Happiness16”), degli incontri con gli aderenti all’iniziativa, dove discutere sui temi emersi dalla prima fase di ricerca scientifica. Una progettazione partecipata che, attraversando gli esempi storici del secolo scorso contenuti negli archivi del Polo, e mettendo a confronto il presente, si proietterà direttamente nel futuro. Grazie al contributo della trentina Skopìa, i partecipanti saranno condotti a immaginare un domani accessibile a tutti, dove davvero la felicità sia un valore democratico, omogeneo, equamente distribuito.
Partendo quindi dal quartiere di San Salvario, scelto appositamente come emblema di partecipazione, si arriverà alla definizione di nuovi servizi da costruire a Torino, dialogando con gli stakeholder di riferimento (ipoteticamente a maggio del prossimo anno), per terminare il progetto a settembre. L’obiettivo finale è quello di costituire il primo Laboratorio Permamente di Felicità Civica, dove offrire modelli di intervento replicabili in seguito in altri territori.