Sono circa 16.500 i torinesi di nazionalità marocchina: un numero tornato sostanzialmente uguale a quello di sei anni fa, ma di oltre duemila unità inferiore a quello del 2016. Meno di ottomila vivono nel resto dell’area metropolitana. Una cifra che ne fa la seconda nazionalità non italiana presente sotto la Mole, dopo i romeni.
E’ tra gli uomini, le donne, i bambini e bambine di questa comunità nordafricana trapiantata in riva al Po che si è snodato il percorso fotografico in bianco e nero di Nicolò Pastorello, la cui mostra è stata inaugurata oggi a Palazzo Civico, alla presenza del Console generale del Marocco, Abdel Malik Achargui, del presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari e dell’assessore Marco Giusta.
"Comunità marocchina a Torino. Vita, costumi e tradizioni", questo il titolo dell'esposizione aperta fino al 25 ottobre che accompagna il visitatore in una sorta di tour virtuale che punta a raffigurare la sintesi tra integrazione e attaccamento alle proprie radici di questa parte della nostra società.