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Economia e lavoro | 20 ottobre 2019, 09:53

Collocamento mirato 2019: come funziona

Per un disabile l'inserimento in condizioni normali è ancora davvero molto difficile

Collocamento mirato 2019: come funziona

Parlare di inserimenti al lavoro di persone appartenenti alle cosiddette “categorie protette” è situazione non semplice anche se in Italia è regolamentata dalla Legge 12 marzo 1999, n. 68.

La legge è stata un toccasana per tante persone con disabilità poiché offre ai datori di lavoro una serie di sgravi e di vantaggi nel rispetto della disabilità dei soggetti inseriti.

Per un disabile l'inserimento in condizioni normali è ancora davvero molto difficile: la normativa di legge, infatti prevede l’assunzione di almeno una persona con disabilità ogni 15, ma in sostanza non si può solo attendere che le aziende assumano quando arrivano a 15 dipendenti, al contrario occorre trovare strade nuove che permettano di avere inserimenti anche in aziende più piccole.

Che cosa si intende per “categorie protette”

Sono considerate “categorie protette” quelle che rispecchiano i requisiti richiesti dalle legge ovvero le persone in possesso della Certificazione di Invalidità e iscritte alle liste di collocamento.

E' facile assumere categorie protette?

Esistono molti concorsi ed offerte di lavoro ma per orientarsi meglio in questo ambito è buona pratica affidarsi a professionisti del settore, che sappiano consigliare gli aspiranti candidati a posizioni lavorative, seguendo il corretto iter burocratico. Tra queste uno dei migliori punti di riferimento è Page Personnel, la cui a consolidata esperienza nel mercato permette di soddisfare tutte quelle aziende alla ricerca dei valori della diversità e/o di professionisti appartenenti alle categorie protette. “Team eterogenei dove la diversità nelle sue molteplici espressioni è riconosciuta come ricchezza diventa valore condiviso aziendale” come si può leggere sul loro sito

Il collocamento mirato in modo particolare per le categorie protette, si basa sulla strategia di ricerca del lavoro individualizzata concordata in fase di orientamento: le persone possono contattare periodicamente il proprio operatore di riferimento per conoscere l'andamento della propria situazione.

Nella ricerca di un lavoro è essenziale sapere come orientarsi e a chi rivolgersi.

 Ovviamente è necessario fare dei distinguo, per districarsi in una normativa decisamente complessa e articolata. Partiamo da che cosa significa il termine “categorie protette”: esso si riferisce in particolar modo a soggetti svantaggiati quali orfani, vedove e profughi.

Quando invece ci si sposta sulla tematica delle assunzioni obbligatorie, non è corretto fare riferimento esclusivamente alle categorie protette, poiché a queste si somma la categoria degli invalidi che, chiaramente, riguarda la maggior parte dei destinatari delle leggi a sostegno del lavoro dei disabili.
Quindi, alla luce della normativa vigente, i soggetti beneficiari delle disposizioni relative alle assunzioni obbligatorie sono le persone disoccupate e:

  • affette da minorazioni fisiche, psichiche e portatori di handicap intellettivo con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;

  • invalide del lavoro con grado di invalidità superiore al 33%;

  • ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione;

  • non udenti

  • invalide di guerra, invalide civili di guerra e di servizio;

  • vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, orfani, profughi e vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Anche in un’Italia che nei primi otto mesi di questo 2019 ha constatato un tasso di disoccupazione oscillante tra il 9 e il 10% e quanto mai variegato, dagli under 25 fino agli ultraquarantenni (per non parlare del fenomeno degli “esodati”, troppo giovani per la pensione, troppo anziani per trovare ancora lavoro) le prospettive lavorative per chi rientra nelle categorie protette ci sono, si tratta solo di agire con cognizione di causa e muovendosi attraverso i giusti canali, rivolgendosi sempre ad una agenzia specializzata nell’individuare competenze e professionalità e valorizzarle nel modo più proficuo.


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