“La sindrome delle apnee ostruttive del sonno, un’insidia per la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’autotrasporto e una sfida gestionale”. Se n'è parlato oggi, in occasione del convegno organizzato presso la sede Progefai di Torino, alla presenza di esperti del settore, allo scopo di illustrare tutte le misure utili alla prevenzione e alla creazione di una nuova sicurezza per i cittadini e gli autotrasportatori.
L’incontro organizzato dalla FAI di Torino si è proposto di esaminare la problematica sotto tutti i punti di vista. Dalla necessità di una diagnostica tempestiva, alla valutazione dei rischi per i conducenti professionali, fino alle conseguenze legali per i datori di lavoro, laddove non venga effettuata un’adeguata prevenzione sottoponendo gli autisti a visite specifiche, soprattutto quelli appartenenti alle fasce di età nelle quali l’OSAS ha un’incidenza più elevata.
L’OSAS Ostructive Sleep Apnoea Syndrome (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno), è una patologia correlata all’ostruzione, parziale o completa, ripetitiva, delle prime vie aeree a livello della gola. Gli effetti dell’OSAS hanno molta importanza nel settore dell’autotrasporto, in relazione alla normativa inerente il conseguimento ed il mantenimento della patente di guida e considerando il suo impatto sulla prevenzione dei rischi di incidenti stradali.La patologia è largamente sotto diagnosticata anche a causa della poca informazione al riguardo, che nella fascia tra i 30 ed i 60 anni, colpisce tra il 9 ed il 24% delle persone in Italia, circa l’8% degli autotrasportatori.
“Da questo quadro – dichiara il Presidente di Fai Torino Enzo Pompilio - emerge come il connubio impresa/medico del lavoro assuma un ruolo fondamentale per l’individuazione precoce della malattia e per l’avvio di una efficace terapia finalizzata a prevenire situazioni di rischio. La nostra associazione si è fatta promotrice di un’attività di sensibilizzazione degli operatori sulla necessità di affrontare in maniera adeguata una patologia che tocca da vicino la categoria degli autisti e che ha un importante risvolto sia sul piano professionale che su quello sociale”.