In un mondo della finanza sempre più complesso e difficile da comprendere per chi non è un esperto, l'educazione finanziaria si conferma uno strumento prezioso per farsi trovare pronti e non compiere errori, a volte molto dolorosi.
Chi da tempo è sostenitore di questo pensiero è Beppe Ghisolfi, che oggi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha tenuto a battesimo una vera e propria Accademia. "Ho cominciato 25 anni a fare educazione finanziaria nelle scuole, quando era ancora una cosa insolita. Ancora oggi aumenta la conoscenza dei termini della finanza aiuta a fare scelte economiche più consapevoli".
"Se non conosci nulla di finanza - prosegue Ghisolfi - vai incontro a errori che poi ricadono su di te e sulle sue risorse". E sui giovani che sono i primi interlocutori delle sue attività formative, il giudizio è molto positivo. "Passo con loro un'ora a settimana e mi chiedono di tornare più spesso. Le loro reazioni e il loro entusiasmo sono eccezionali", conclude.
E se le lezioni sono iniziate in provincia di Cuneo, oggi la cerchia si è ampliata in molte zone d'Italia, dalle elementari all'università, ognuno con un suo format particolare. "Ma la preparazione che trovo è quasi sempre vicina allo zero - ammette Ghisolfi -. E se il livello è questo, non ci si può lamentare che i risparmi vadano in fumo. Non può essere l'impiegato allo sportello a fare in dieci minuti una lezione di economia".
Un esempio? "Lo spread. Quasi tutti gli italiani sentono questo termine più volte quasi quotidianamente. Ma ben pochi sanno esattamente di cosa si tratti". E la conclusione è lineare: "Anche se noi non ci occupiamo dell'economia, l'economia si occuperà di noi. Quindi tanto vale conoscerla", ammonisce Ghisolfi.