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Economia e lavoro | 31 ottobre 2019, 08:17

Fca e Gruppo Peugeot-Citroen allo scoperto, la fusione a un passo. Manley: "Possiamo cambiare il settore: saremo leader globali"

Conferme ufficiali dai vertici dei due grandi gruppi automobilistici che darebbero vita al quarto player mondiale del settore auto, "senza chiusure di stabilimenti"

Fca e Gruppo Peugeot-Citroen allo scoperto, la fusione a un passo. Manley: "Possiamo cambiare il settore: saremo leader globali"

"Groupe PSA e FCA progettano di unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile". Bastano poche righe per sancire un cammino che sembra ormai a un passo dal traguardo. Fiat-Chrysler e il gruppo francese che controlla marchi storici come Peugeot e Citroen sono ai dettagli, entrambi i consigli hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante: la fusione è a un passo. 

Ormai nello specchietto retrovisore il tentativo fallito con Renault, tra Lingotto e la Francia i contatti hanno trovato un nuovo importante sbocco. E sulla base dei nuovi dettagli il futuro gruppo sarà suddiviso perfettamente a metà (50% per ciascuno) tra azionisti FCA e azionisti PSA. "In un settore in rapida evoluzione, con nuove sfide in termini di mobilità connessa, elettrificata, condivisa e autonoma, la società risultante dalla fusione farà leva sulla sua forza nella ricerca e sviluppo e sul suo ecosistema globale per accelerare l'innovazione e affrontare queste sfide con agilità ed efficienza negli investimenti", recita la nota congiunta ufficiale.

Il matrimonio darebbe vita al quarto costruttore automobilistico al mondo per vendite annuali (8,7 milioni di veicoli). E accanto alle nuove prospettive di livello globale, tra nuove motorizzazioni, guida autonoma e sostenibilità, la frase che più di tutte era attesa è quella che, in poche righe, sancisce che l'operazione sarà "senza chiusure di stabilimenti".

Il cda della società avrebbe una rappresentanza bilanciata e una maggioranza di consiglieri indipendenti. John Elkann sarebbe il presidente, mentre Carlos Tavares di PSA sarebbe CEO e membro del Consiglio.

“Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione - commenta Carlo Tavares -. Sono soddisfatto del lavoro fatto finora con Mike e sarò molto felice di continuare a lavorare con lui per costruire insieme un grande gruppo”.

Soddisfatto anche Mike Manley, ad di FCA che ha raccolto il testimone da Sergio Marchionne: “Sono contento di avere l’opportunità di lavorare con Carlos e il suo

team su questa aggregazione che ha il potenziale di cambiare il settore. Abbiamo una lunga storia di cooperazione di successo con Groupe PSA e sono convinto che, insieme a tutte le nostre persone, potremo creare una società leader nella mobilità a livello globale”.

La nuova capogruppo avrebbe sede in Olanda e sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti.

E non si sono fatti attendere i primi commenti: "La fusione tra FCA e Peugeot è certamente un fatto importante e positivo, a patto che sia davvero un’operazione espansiva e non solo difensiva - dice il presidente di API Torino, Corrado Alberto -. La scelta della fusione delle due aziende non deve risolversi solo in un’operazione di razionalizzazione dei costi e di economie di scala oppure, e sarebbe davvero deleterio, di chiusura di stabilimenti. Ci aspettiamo invece che la nuova azienda valorizzi le competenze dove ci sono, le usi al meglio, crei nuove occasioni di produzione e occupazione, metta in atto una reale strategia di espansione delle quote di mercato”. “A Torino - conclude - non c’è solo una importante storia produttiva legata all’automotive, ma una realtà di competenze all’avanguardia in grado di rispondere positivamente alle sollecitazioni del mercato e di un nuovo soggetto come FCA-PSA. Siamo in grado di sviluppare una grande competitività che può essere messa al servizio di un significativo piano di espansione della produzione nel settore dell’auto; anche tenendo conto delle nuove vie di sviluppo legate alla propulsione elettrica”.

"Se si riesce ad avere una testa del triumvirato qui a Torino, insieme a Detroit e la Francia, sarebbe perfetto. È il nostro desiderio e dipenderà dalle trattative delle prossime settimane. Ma sarà importante che anche il governo faccia sentire la propria vicinanza, per dare al management di FCA più strumenti in fase di discussione e di dettagli - dice Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino -. La sfida riguarderà anche la componentistica, che potrà ampliare il proprio spazio sul mercato come è stato già con la fusione con Chrysler".

E dall'Unione Industriale di Torino, il presidente Dario Gallina aggiunge: "E' un’operazione fondamentale per il rilancio dell’automotive in Europa, in Italia e a Torino, in grado di fronteggiare e competere con i grandi player mondiali, secondo la logica già tracciata a suo tempo da Sergio Marchionne. La fusione permetterà di integrare in un nuovo assetto d’impresa, grazie alle sinergie che verranno realizzate, sia il patrimonio di competenze sviluppato dalla ricerca e dall’innovazione continentali, sia la capacità di penetrazione e di presidio dei mercati globali". "Per Torino - aggiunge -, che sta avviando una nuova stagione produttiva all’insegna della mobilità elettrica, si tratta di un’opportunità, ma anche di una sfida di crescita determinante. Le aziende del nostro sistema dell’auto potranno pertanto trovare una grande opportunità sia nel rapporto con il nuovo gruppo, sia nel potenziamento dei legami di filiera con il mondo produttivo francese, già oggi particolarmente solidi e articolati".

Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte: “In un contesto estremamente competitivo a livello globale come quello dell’automotive è indispensabile procedere secondo una logica di sinergie, acquisendo una dimensione che consenta l’efficientamento dei processi produttivi e un conseguente aumento della competitività. In quest’ottica esprimo il mio apprezzamento per l’accordo ufficializzato oggi e che vedrà il nuovo soggetto FCA-PSA diventare il quarto gruppo a livello mondiale. Vorrei sottolineare un altro aspetto positivo che coinvolge direttamente la nostra regione e - più in generale- il nostro Paese: mi riferisco alla garanzia di mantenimento degli attuali stabilimenti produttivi e livelli occupazionali fornita da entrambi i partner. Questa garanzia è una condizione imprescindibile per ogni buona operazione industriale, in modo particolare per il Piemonte. La nostra regione rappresenta oltre il 35% della filiera automotive nazionale”.

”Questa fusione è quindi un’opportunità di crescita e una nuova occasione per supportare i territori in una fase storica cruciale quale il passaggio dalla combustione termica al motore elettrico, evoluzione che potrà essere affrontata dal nuovo Gruppo con ancora maggiore forza ed energia”.

Massimiliano Sciullo

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