Fino a martedì 19 novembre è possibile inviare osservazioni al Piano di gestione della Zona Speciale di Conservazione e della Zona di Protezione Speciale del Lago di Candia. Il Piano, i relativi elaborati e la cartografia sono stati pubblicati sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino, Ente gestore del Parco Naturale del Lago di Candia, alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/fauna-flora-parchi/parchi-aree-protette/aree-naturali-protette/parco-lago-candia/
Le osservazioni possono essere inviate agli indirizzi e-mail areeprotette@cittametropolitana.torino.it e protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it
Il Lago di Candia e una fascia di territorio che lo circonda sono tutelati dalla Direttiva Habitat del 1992 dell’Unione Europea e dalla Direttiva Uccelli del 2009. Il Piano passa in rassegna la normativa applicabile all’area e “fotografa” la collocazione geografica del Parco, la suddivisione catastale delle proprietà, la fruizione turistica, le attività economiche, il tessuto sociale locale, le peculiarità geologiche e biologiche, lo stato di conservazione degli habitat. La parte dedicata alla strategia di gestione delinea nel dettaglio obiettivi e azioni da perseguire per tutelare gli Habitat inseriti nella Rete Natura 2000 e le specie animali e vegetali, contrastare i cambiamenti climatici, evitare che le attività agricole danneggino gli habitat protetti, attuare un monitoraggio sistematico dello stato di salute dell’ambiente.
Come sottolinea Barbara Azzarà, Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, ai parchi e alle aree protette, “non si tratta di un semplice elenco di divieti e obblighi, ma di un’analisi accurata della situazione attuale e della previsione di obiettivi e azioni che potranno migliorare una tutela già in atto con risultati positivi”.
Il documento è stato redatto in ottemperanza all'articolo 42 della Legge regionale 19 del 2009 e al Decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del 3 settembre 2002, con cui sono state dettate le linee guida per la gestione dei siti “Natura 2000” previsti dalla normativa europea.
Possono presentare le loro osservazioni i singoli cittadini, gli amministratori locali, le associazioni agricole, venatorie e di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell'ambiente.