“Il Salone dell’Auto non deve mai più tornare al Valentino”. E’ una posizione perentoria quella presa da circa 450 torinesi che hanno raccolto le firme per far si che il Salone e qualsiasi altra manifestazione fieristica non vengano più ospitate in quello che è uno dei polmoni verdi più importanti della città.
“C’è un regolamento che nega la possibilità di organizzare eventi fieristici all’interno del Valentino, non capiamo perché non viene mai rispettato” spiegano i petitori. Se è vero che il trasloco del Salone dell’Auto da Torino a Monza può aver allontanato il problema, non l’ha di certo risolto: negli ultimi mesi infatti sono state organizzate altre manifestazioni all’interno del parco, come per esempio l’Oktoberfest: “Migliaia di persone che bevono birra e dieci bagni chimici. Secondo voi dove hanno urinato gli avventori?”. Nelle zone verdi, ovvio.
Ecco perché centinaia di torinesi chiedono a gran voce all’amministrazione di preservare il parco del Valentino. “Basta trasformarlo in un cantiere, con stand presenti per oltre 40 giorni, come successo con il Salone dell’Auto. L’uso fieristico è inappropriato per tutti i parchi cittadini, ancor di più per il Valentino che risale al lontano ‘800”. Un’alternativa delineata dai petitori, se mai il Salone dovesse tornare a Torino in futuro, è di spostare l’evento nella zona dell’ex Fiat Mirafiori di corso Tazzoli: “Senza dubbio sarebbe una location più idonea, sia come conformità di spazi che come natura degli stessi”.
Gli ambientalisti torinesi, pur riconoscendo all’amministrazione gli sforzi messi in campo in questi tre anni per tutelare l’ambiente e favorire una mobilità dolce, chiedono quindi alla Giunta uno sforzo perché il Valentino torni a essere quello che è sempre stato: un parco. “Responsabilità politica evidente, il movimento non è riuscito a fare quello che aveva promesso. Capiamo che è molto difficile, ma noi proviamo a sollecitare nell’insistere a tenere il punto su questa direzione. Ci interessano azioni ambientali concrete, non basta parlarne”.
Da una parte dei torinesi arriva quindi forte la richiesta di un Valentino diverso. Di un’area verde per tutti, pedonale e senza eventi, nel rispetto del regolamento comunale.