«L’Ue oggi equipara i liberi professionisti alle piccole imprese, dandoci la possibilità di sostenerli con i fondi europei. Molto spesso però i bandi regionali non si adeguano a questa impostazione e, di fatto, rimangono preclusi alla categoria. Lavoreremo per colmare questa difficoltà, inserendo nella prossima programmazione europea misure a favore del settore»: lo dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che nei giorni scorsi ha incontrato a Torino Walter Cavrenghi, presidente di Confprofessioni Piemonte, la principale organizzazione che rappresenta i liberi professionisti in Italia.
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«È la prima volta che Confprofessioni viene ricevuta in Regione, ma ritenevo doveroso un riconoscimento istituzionale per una realtà importante che rappresenta migliaia di lavoratori - sottolinea il presidente Cirio -. Il dialogo e il confronto sono per noi fondamentali per cui, a partire da oggi, coinvolgeremo Confprofessioni anche nell’attività di definizione delle politiche e delle azioni messe in campo dalla Regione».
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Confprofessioni rappresenta più di 80 mila studi professionali a livello nazionale, di cui circa 8 mila in Piemonte (principalmente studi singoli, associati e società in ambito medico-sanitario, economico-amministrativo, giuridico e tecnico), per un totale di oltre 20 mila addetti ai lavori nella nostra regione.
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«Apprezziamo che il presidente Cirio abbia compreso l’importanza del nostro comparto, condividendo la necessità di un riconoscimento della nostra parte sociale - sottolinea il presidente di Confprofessioni Piemonte Walter Cavrenghi -. Chiediamo di essere considerati uno degli interlocutori della Regione sui temi del lavoro, dell’economia e dell’ambiente e abbiamo riscontrato la comprensione e la disponibilità del Presidente in questa direzione. Siamo pronti a iniziare al più presto un confronto operativo».