Dopo un'attesa lunga e quasi inspiegabile (o forse no, si è ottenuta la risoluzione del contratto con Mazzarri, con conseguente risparmio sul suo stipendio rispetto all'esonero) il Toro volta pagina e riparte da un ragazzo del Fila per provare ad uscire dalla crisi profonda in cui era piombato nelle ultime settimane.
Moreno Longo, dopo una (breve) esperienza da calciatore e poi da allenatore di successo della Primavera, condotta ad uno storico scudetto nel 2015, torna in granata per guidare la prima squadra. Forse era scritto che dovesse accadere, certo le circostanze sono molto particolari. "Non potevo dire di no", ha esordito il nuovo tecnico."Torno in una piazza che conosco bene, a cui ho dato molto e da cui ho ricevuto molto. È un'opportunità di quelle che non si possono rifiutare".
Ritorna in pista a poco più di un anno di distanza dall'esonero di Frosinone, dopo che aveva condotto i ciociari alla promozione in serie A. I tifosi lo volevano fortemente, bastava andare a fare un giro sui social e i forum granata negli ultimi giorni: "Serve la positività di tutto l'ambiente, chiediamo alla gente del Toro di starci vicina, anche durante gli allenamenti", ha detto Longo, annunciando che da domani le sedute torneranno a porte aperte. Il Filadelfia, insomma, non sarà più blindato, come da mazzariana richiesta. Lui per il Toro come Simone Inzaghi alla Lazio è un parallelo suggestivo che qualcuno ha subito evocato: "Fa piacere, ma ogni allenatore ha la sua storia", ha tagliato corto Longo. Inutile fare certi discorsi adesso, visto il momento granata.
"Le motivazioni non mi mancano. In campo voglio vedere subito la garra, la grinta che è nel dna di questa squadra...", grinta che ultimamente si era completamente persa. A proposito delle ultime prove granata (da lui viste in tv) Longo non ha usato giri di parole: "Ci sono state sconfitte pesanti ed è mancata la reazione, è un atteggiamento che non ci possiamo più permettere. Dovrò essere bravo io a trovare le motivazioni per riaccendere i giocatori e far sì che questo non succeda più. Già da sabato voglio una prestazione caparbia". Per lui contratto solo fino a giugno (a 400 mila euro), per il momento va bene così: "Lo abbiamo deciso in maniera serena. Affronteremo un eventuale discorso di prolungamento a fine campionato, ora mi concentro sul presente".
Non è un intregralista quando si parla di moduli di gioco ("il modo più giusto è basarsi sulle caratteristiche della squadra. Questo Toro è stato costruito per giocare a 3, ma ci sono giocatori che possono adattarsi anche a giocare a 4"), di sicuro dalla gara contro la Sampdoria dovrà cambiare l'atteggiamento dei giocatori. Che ora non hanno più alibi: se Mazzarri era inviso a gran parte della tifoseria, ora Longo godrà del sostegno popolare e nuovi insuccessi saranno addebitati solo ai calciatori. "Conosco il pubblico granata e lo stimo perché so quanto possa dare. Mi auguro che il mio arrivo possa essere il motivo per riallacciare quel clima positivo tra squadra e tifosi".
Occorre svoltare subito, per non trasformare questo finale di stagione in una sofferenza inenarrabile. E chissà adesso che accoglienza ci sarà all'Olimpico per la gara di sabato, per la quale era annunciata una pesantissima contestazione.