Un cambiamento lento, più che una svolta repentina. Torino fatica ad abbracciare l’auto elettrica, vuoi per un mercato in cui si registra un ritardo del “boom” tanto atteso, vuoi per i costi non accessibili a tutti o per l’assenza di infrastrutture.
Ed è proprio su questo ultimo aspetto che il consigliere Aldo Curatella ha pungolato la Giunta Appendino rea, secondo l’ex pentastellato, di aver fatto poco per promuovere e incentivare l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche in città. “La Giunta propone Torino come Città dell’Innovazione ma non riesce, dopo 3 anni, a far installare sul suolo pubblico le colonnine per la ricarica delle auto elettriche ma sa bene come fare conferenze stampa per annunciare il nulla” attacca Curatella. Sì, perché dal punto di vista formale la Città si è mossa per installare le indispensabili colonnine, ma l’impegno non si è ancora tradotto in un atto concreto.
Sono 394 le colonnine di ricarica in arrivo in città con i relativi stalli, ma sulle tempistiche vi è più di un dubbio. Alla manifestazione d’interesse hanno aderito 5 società (Be Charge, Irengo, Enelx, Enermia e Duferco) ma dopo mesi di colloqui e studi, solo due stalli su 394 sono stati approvati. Uno sorgerà in via Modigliani e l’altro presso il campus Einaudi, lungo Dora Siena. All’appello mancano quindi 392 colonnine, ma il Tavolo Tecnico è stato convocato per la prima volta nella giornata di oggi, martedì 11 febbraio 2020, per analizzare 19 progetti. Ulteriori riunioni sono previste il 18 e il 20 di febbraio, perché un’accelerata è d’obbligo.
L’assessore ai Trasporti Maria Lapietra, pur ammettendo un “ritardo del boom, con gli operatori cauti in attesa di capire le evoluzioni del mercato” si professa comunque ottimista. “La Città avrà 400 colonnine nuove entro l’estate, di cui una decina Fast, da 400 kw”. L’assessore ha inoltre ribadito come siano in corso i colloqui con il ministero per realizzare stalli gialloverdi ad hoc per le auto elettriche in ricarica: “Abbiamo avuto l’ok dal Ministero, ma manca il pittogramma da mettere uguale per tutti, oltre all’iter per il codice della strada”.
L’obiettivo rimane quello di favorire l’installazione di colonnine per la ricarica, magari applicando anche una riduzione della Cosap del 77%. Nonostante la volontà, Curatella chiede alla Giunta di cambiare marcia: “Le infrastrutture non possono legarsi al mercato, anzi. La politica deve dare risposte e soluzioni”. D’altra parte, secondo il consigliere, trovare un modo per incentivare il ricambio delle auto private verso mezzi meno inquinanti è un’azione concreta per combattere la tanto discussa emergenza climatica.
“Saremo la città più infrastrutturata d’Italia”, promette Lapietra. Torino guarda all’elettrico quindi, questo è fuori dubbio. Sulle tempistiche, invece, vi sono poche certezze.