Il silenzio assordante, le giostre ferme e le bancarelle dello zucchero filato sprangate. Nonostante i colori, il luna park della Pellerina, fulcro delle feste di Carnevale torinesi per migliaia di bambini, è insolitamente grigio e freddo. “Chiuso per Coronavirus”.
E’ qui, nel piazzale tra corso Lecce, corso Regina Margherita e corso Appio Claudio che si nota uno dei tanti effetti collaterali del Coronavirus: un luogo di festa, solitamente pieno e vissuto, è in realtà deserto. L’ordinanza per impedire l’espandersi dei contagi ha fermato i giostrai che, dopo una stagione non fortunata visto che erano già stati stoppati dal Comune in autunno, sono stati costretti a chiudere di nuovo le loro attrazioni.
Una chiusura per Coronavirus che danneggia tantissimo gli affari. “La chiusura dei luna park e singole attrazioni disposta in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, comporta il differimento di manifestazioni importanti legate anche al periodo pasquale” ha dichiarato l’Anesv, sottoponendo le preoccupazioni al presidente del Consiglio Conte.
Lo stop ha già provocato ingenti danni economici: si stima che nelle zone in cui è attiva l’ordinanza siano stati persi 1 milione di euro circa in due giorni. Le famiglie coinvolte sono circa 500, tra cui i giostrai piemontesi della Pellerina. “Non sappiamo se riapriremo, speriamo di si” spiegano. “Fino a sabato saremo chiusi, questo è certo, ma vorremmo davvero riaprire”. Una speranza legata a un filo. Venerdì si deciderà se prorogare o meno le misure emergenziali: le decisioni, inevitabilmente, coinvolgeranno anche i giostrai.