I sindacati del settore alimentare chiedono regole certi per i lavoratori impegnati durante l'emergenza coronavirus

"Il settore primario e della trasformazione alimentare sono stati considerati tra le attività indispensabili ed le lavoratrici e i lavoratori del settore agroalimentare
hanno da sempre dimostrato di essere consapevoli dell'importanza del loro lavoro, ed anche in questi giorni di paura ed incertezza garantiscono la
produzione di qualità", scrivono in una nota congiunta Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil.

"La tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere primaria rispetto al business aziendale quindi chiediamo:
• Adozione di misure di prevenzione adeguate alla situazione emergenziale
sanitaria
• Applicazione integrale del DPCM dell'11 marzo scorso in tutte le aziende del
settore
• Agevolare utilizzo lavoro agile
• Concessione di ferie, permessi e congedi parentali
• Sospensione delle attività non indispensabili
• Adozione di misure tecnico-organizzative che garantiscano lasanificazione di tutti gli ambienti comuni e garanzia di accesso contingentato
• Dotare tutti i dipendenti dei dispositivi di protezione individuale (mascherine
ffp2-ffp3, guanti monouso) e dei liquidi disinfettanti.

Chiediamo che vengano coinvolte le OO.SS le loro RSU/RSA e sopratutto gli RLS a garanzia del rispetto di questi obblighi. Chiediamo inoltre a tutte le autorità competenti di includere nella distribuzione delle mascherine attualmente irreperibili sul mercato, le aziende del comparto alimentare.

Solo attraverso il rispetto di queste indispensabili regole le lavoratrici e i lavoratori del settore agroalimentare saranno in grado di garantire la continuità produttiva nell’interesse di tutta la Nazione".