"Abbiamo atteso l'erogazione dall'Inps, ma siccome non è ancora arrivata e siamo piemontesi, vorrà dire che ci aggiusteremo da soli". E' quanto dichiarato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio riguardo la cassa integrazione in deroga. "Tutte le volte che c'è di mezzo lo Stato le cose si complicano, cosa che non vogliamo. Per questo, lunedì daremo importanti informazioni in merito".
"Purtroppo anche per le tutele ai lavoratori e il sostegno al reddito delle famiglie il Piemonte è ancora in piena fase 1", ha commentato la deputata di Italia Viva, Silvia Fregolent. "I colpevoli ritardi sulle richieste per la cassa integrazione in deroga sono vergognosi. I numeri resi noti parlano di 700 pratiche lavorate dalla Regione a fronte di 28mila richieste. Ci sono regioni come il Lazio che ne hanno già espletare 30mila o il Veneto quasi 7mila. I cittadini non possono attendere oltre e non possono continuare a pagare per le inefficienza del governo regionale".
Per rispondere a Fregolent è arrivata immediata la replica dell’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino: "Il Piemonte - ha detto - non solo si è assunto le proprie responsabilità fino in fondo, come è normale che sia, ma si è immediatamente attivato per segnalare tutte le criticità di un meccanismo, quello approntato dal governo Conte, che non tiene conto della eccezionalità del momento e che ha come effetto quello di rallentare tutto il sistema, con grave danno per i lavoratori". "Ricordo a Fregolent - ha aggiunto Chiorino - che ogni richiesta ricevuta (circa duemila al giorno) viene analizzata, in ogni dettaglio, e, se vi sono tutte le condizioni, consuntivata per essere poi inviata a Inps che procede poi con l'iter per il pagamento. Ma i tempi avrebbero potuto essere sensibilmente accorciati se da parte del Governo ci fosse stata una reale presa di coscienza della drammaticità della situazione, che imporrebbe una drastica sburocratizzazione delle procedure che invece, al contrario, risultano invariate rispetto a periodi normali. Non a caso da settimane ho scritto al presidente nazionale di Inps, Pasquale Tridico, per sollecitare un cambio di passo, che però, a quanto pare, non è mai avvenuto. Invece di criticare il lavoro della giunta regionale del Piemonte, quindi, Fregolent farebbe meglio a informarsi: se lo facesse scoprirebbe che, con le risorse oggi a disposizione, la Cassa in deroga è garantita, nei fatti, fino alla prossima settimana. Chieda al suo governo, la Fregolent, di stanziare immediatamente ulteriori risorse per tutelare i lavoratori piemontesi, molti dei quali rischiano davvero di rimanere con un pugno di mosche in mano, nonostante il grande sforzo messo in campo dalla Regione".