Menzioni speciali a festival e rassegne cinematografiche, un accordo per la distribuzione in Giappone e ora anche il progetto di una web serie. A un anno dalla presentazione ufficiale, Cabu Cabu 011, il cortometraggio realizzato dalla cooperativa sociale Esserci di Torino, non ha cessato di riscuotere successi, allargando il suo pubblico ben oltre quei confini internazionali ora così compromessi dall'emergenza sanitaria.
Il film, scritto da Alberto Dessimone con Roberto Ariagno e Fabrizio Daffara, e diretto da Matteo Silvan, ha visto la partecipazione di Gianni Bissaca, Jacob Bamba (Mu So) e Rosanna Sparapano, affrontando con il linguaggio della commedia l'ostacolo più comune nel percorso interculturale: la resistenza a incontrare l'altro, alimentata dalla diffidenza e paura al confronto con il diverso.
Dal 2019 a oggi, Cabu Cabu 011 è stato selezionato al Caorle Film Festival, con Gianni Bissaca vincitore del premio come miglior attore non protagonista; e, ancora, è stato finalista nella tappa di Catania del CineMigrare, selezionato nello Young Film Market nell'ambito del Social World Film Festival e ha vinto la menzione speciale nella sezione "Nuovi Percorsi" del Corto Globo Film Festival. Infine, è comparso nel catalogo dello Short Film Market del Clermont-Ferrand Film Festival.
Ora il corto sarà visibile sulla piattaforma eventionline.net dell'Istituto Italiano di Cultura di Osaka (https://iicosaka.esteri.it/iic_osaka/it/) fino al 31 maggio 2020, con sottotitoli in giapponese realizzati ad hoc dai produttori.
Terminata l'esperienza con il Sol Levante, Cabu Cabu 011 approderà sulla piattaforma short.tv, per una diffusione in streaming di durata triennale. "Sarà la fase finale del suo cammino - spiega l'autore Alberto Dessimone -, ma ci piacerebbe anche mostrarlo nelle scuole. Devo dire che, per essere un prodotto realizzato grazie a una raccolta fondi, ha avuto molto successo di pubblico. Adesso stiamo scrivendo il progetto di serie e abbiamo fatto domanda per i fondi ministeriali. Sarà piuttosto articolato, stiamo ipotizzando di realizzare dodici puntate da 25 minuti l'una. Ma ci muoviamo per stringere accordi con una produzione più solida".
La City-com riprende il tema dominante del film, ma sviluppa diversamente alcune linee narrative.
E' la storia di Mamadou, ventottenne spiritoso e solare, tassista abusivo - un "cabu-cabu", come vieni chiamato nel gergo della Torino multietnica - costretto a fare lavoretti loschu per suo cugino, un delinquente di nome Bambi. Passa le giornate a caccia di clienti per racimolare un po' di denaro, sperando di raggiungere una maggiore sicurezza economica. Ha una relazione con Bianca, responsabile di un'organizzazione umanitaria, che si divide tra gli impegni alla Casa del Quartiere e il suo ruolo di mamma di un figlio già adolescente. Poi c'è Ernesto, che sbarca il lunario e sopravvive in un garage attrezzato con un water, un lavandino e due fuochi a gas. Quando non trova un rifugio per la notte, dorme dentro la sua amata Citroen DS. Infine, Aaida, bellissima e irrequieta, che non sopporta più la vita che le è stata confezionata: vuole lasciare la villa in collina dove vive con la madre Maria Teresa e l’adorato nonno Umberto, stufa dell’ambiente in cui è cresciuta, tra salotti esclusivi, conoscenze influenti, e cene di beneficienza, e intenzionata a intraprendere un percorso personale lontano da ogni convenzione. Quattro personaggi destinati a incontrarsi in modo fortuito e a influire reciprocamente sui propri stili di vita. Seguendo le orme lasciate dal tassì.