"La discussione sugli effetti della legge regionale del Piemonte sul gioco deve essere basata su numeri reali e non su interpretazioni caratterizzate dall’ideologia". Lo si legge in una nota diffusa da Astro, relativa al dibattito che la settimana scorsa ha animato le sedute del Consiglio Regionale piemontese.
Al centro della discussione, un emendamento della maggioranza che cancellava l’applicazione retroattiva della Legge Regionale 9/2016, per effetto della quale molte attività, già esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge, hanno dovuto chiudere i battenti. Durante il dibattito, alcuni esponenti dell’opposizione hanno difeso l’attuale impianto di legge, sostenendo che dati alla mano la sua applicazione ha favorito una sensibile riduzione del gioco sul territorio regionale.
Affermazioni che Astro giudica prive di qualsiasi fondamento: "Dai dati ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, esposti nello studio elaborato dalla CGIA Mestre sugli effetti della Legge Regionale del Piemonte, risulta che, per effetto della stessa, la raccolta complessiva di gioco in Piemonte non solo non è diminuita ma è addirittura aumentata. Stiamo invece tristemente assistendo all’utilizzo di una serie di dati non ufficiali o ad un utilizzo improprio di dati ufficiali, assemblati ad arte, attraverso omissioni o strumentali assimilazioni, con l’obiettivo di farli convergere verso la tesi del mantenimento della legge in vigore nella sua forma attuale".
Dallo studio della CGIA di Mestre si evince che, considerati tutti i giochi su canale sia fisico che online, nel periodo 2016-2018, durante il quale è scattata l’applicazione della legge, la raccolta è aumentata del 3%. Va ricordato che l’emendamento sui giochi presentato in Consiglio Regionale verrà quasi sicuramente ritirato nella seduta di domani mattina, per evitare l’ostruzionismo delle opposizioni. Il disegno di modifica della legge, tuttavia, sarà ripresentato in Consiglio Regionale in tempi piuttosto brevi.