Si alza nuovamente l'attenzione sulle Farmacie Comunali, in vista di una probabile ulteriore cessione di quote azionarie della Città di Torino in mano privata.
La questione è stata trattata durante una Commissione convocata su richiesta della capo-gruppo di Torino in Comune Eleonora Artesio, alla luce di una deliberazione di Giunta in attesa di essere approvata dal Consiglio: “Sono preoccupata – ha affermato – dal fatto che un segmento così importante come la tutela della salute generale possa perdere il suo ruolo: l'amministrazione dovrebbe essere chiara su quanto intenda valorizzare l'interesse pubblico, vista la possibilità di eliminare il vincolo del 10% di partecipazione comunale.”
La risposta dell'azienda non si è fatta attendere: “I privati che le gestiscono - ha replicato l'amministratore delegato di Farmacie Comunali Spa Davide Cocirio – sono tutti afferenti al mondo della farmacia, e come farmacisti abbiamo la sensibilità di gestire un patrimonio pubblico della Città di Torino nell'interesse del paziente. Non siamo speculatori che, a fronte di un ritorno economico immediato, sono disposti a danneggiare l'interesse collettivo; vogliamo semplicemente creare un sistema migliore”.
Nonostante queste rassicurazioni, le preoccupazioni di Artesio permangono: “Non metto in dubbio - ha concluso – la vostra professionalità ma, in un contesto dove la redditività economica è fondamentale, il mio pensiero va a quelle situazioni e a quei presidi in cui l'appetibilità delle entrate non è così scontata.” Per i prossimi passi, bisognerà attendere la discussione della delibera in Consiglio Comunale.
L'occasione è stata sfruttata anche per fare il punto della situazione sulle iniziative messe in campo dalle Farmacie Comunali per il contrasto al Covid-19: “Nel periodo di picco della pandemia - ha poi aggiunto Cocirio – abbiamo potenziato alcune attività, recependo le semplificazioni dei Dpcm. Nel primo caso abbiamo esteso a tutta la popolazione la consegna gratuita dei farmaci, nel secondo ci siamo attrezzati per ricevere le ricette 'dematerializzate'; abbiamo inoltre effettuato alcune donazioni a Città, Croce Rossa, Banco Farmaceutico e Sermig".
"Per quanto riguarda i dpi, infine, dopo una prima fase di difficoltà siamo entrati a regime, raggiungendo l'attuale livello di 279mila mascherine distribuite” ha concluso.