Nuova pavimentazione, nuovi terreni, ripensare la distribuzione urbanistica e le infrastrutture (anche verdi) intorno alle case. Ma anche economia circolare, trasporti sostenibili e via dicendo. Combattere il cambiamento climatico richiede impegno, dedizione, passione. Ma inevitabilmente anche risorse da mettere sul piatto per poter investire e compiere passi avanti. Proprio per questo il Comune di Torino è pronto a fare squadra con la BEI, Banca europea per gli investimenti, mettendo nel mirino possibili operazioni da condurre a quattro mani, anche in un'ottica che preveda di poter sfruttare al meglio i fondi strutturali europei. Di questi tempi, una delle poche fonti pubbliche di "denaro fresco" a disposizione.
Si tratta del primo accordo di questo genere (di durata triennale) che BEI mette a punto con una città italiana e il secondo a livello europeo (l'altra è Vienna, stipulato lo scorso gennaio).
"Da anni sosteniamo Torino e l'economia piemontese con finanziamenti dedicati - dice il vicepresidente della BEI, Dario Scannapieco - come quello attraverso Smat per il settore idrico, oppure le opere di rigenerazione urbana o a sostegno delle pmi, per le quali solo nel 2019 abbiamo impegnato 200 milioni tutelando 24mila posti di lavoro. E poi il settore della Sanità, Politecnico e Università, fino all'evento olimpico del 2006". "Oggi - prosegue - concentrarci sulla lotta al cambiamento climatico vuol dire puntare su infrastrutture fondamentali per il rilancio del Paese. Ma non è solo finanza, è anche consulenza per aiutare a individuare gli strumenti più adatti. Apprezziamo lo sforzo di Torino per voler essere una città all'avanguardia, soprattutto attraverso l'efficientamento energetico e la rigenerazione e riqualificazione urbana". "Vogliamo diventare al banca del clima dell'Unione Europea, come previsto dai piani internazionali - conclude - e nei prossimi anni vogliamo portare la quota dei nuovi finanziamenti dal 31% del 2019 al 50% nel 2025 sul totale dei prestiti della BEI. Speriamo di ripetere accordo di Torino anche con altre città".
"Siamo arrivati a questo accordo dopo un percorso iniziato 4 anni fa - aggiunge l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia - e il tema, più che le risorse, è trovare le risorse giuste e gli strumenti giusti. La città fa già tantissime azioni concrete per ridurre CO2 e mitigare effetti dei cambiamenti del Clima. Il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici arriverà presto in aula e richiederà investimenti strutturali e non sporadici. E riguarderà anche le infrastrutture: per esempio la pavimentazione urbana, interessata con la sua permeabilità sia alle ondate di calore che alle forti precipitazioni. Useremo materiali che non riflettano il calore alzando la temperatura del suolo, ma anche che garantiscano la permeabilità del terreno. Anche sull'infrastruttura idrica stiamo lavorando per adattarci al fatto che nell'anno cade la stessa quantità di acqua, ma concentrata in periodi più brevi. Se non è pensabile che una città da sola possa bloccare i cambiamenti climatici, l'obiettivo è renderla più vivibile alla luce di questi".
"Siamo molto orgogliosi di essere la città apripista per un percorso che consideriamo virtuoso - commenta la sindaca di Torino, Chiara Appendino -. Uno dei nostri obiettivi di inizio mandato e che compare anche in Torino 2030 è la definizione di una città resiliente, in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici". "A livello operativo vuol dire andare a toccare aspetti quotidiani della nostra vita e dela nostra città". "E' importante avere la condivisione di un obiettivo e di temi così importanti con la BEI, è strategico per preparare le comunità locali alle grandi sfide che già vediamo - aggiunge la sindaca - e il fatto che l'accordo non riguardi solo un finanziamento, questo vuol dire rafforzare la capacità progettuale della città, in un mix di capacità e professionalità, di essere resiliente e di resistere ai cambiamenti climatici". "Ci conforta - conclude - il fatto che anche a livello di governo ci si sta orientando verso un Green new deal che oltre a tutelare l'ambiente crei e stimoli anche benefici economici".