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Politica | 06 luglio 2020, 15:30

Il lockdown a Torino blocca l'emissione di 11.600 carte di identità elettroniche

Rolando:"Entro fine luglio prevediamo il recupero in alcune anagrafi, mentre in altri i tempi saranno più lunghi". E nell'immediato non sono previste assunzioni "massicce"

Il lockdown a Torino blocca l'emissione di 11.600 carte di identità elettroniche

Il lockdown, a Torino, ha bloccato l’emissione di ben 11.600 carte di identità elettroniche. E se alcuni sono destinati ad entrare in possesso del documento entro la fine di luglio, per altri l’attesa si annuncia più lunga.

La conferma arriva dall’assessore alle Anagrafi Sergio Rolando, che oggi ha risposto in Consiglio Comunale ad un’interpellanza presentata dalla capogruppo di DemA Deborah Montalbano. Al momento sono riaperte tutte le sedi anagrafiche, ad eccezione di via Leoncavallo e piazza Astengo, che restano chiuse per l’assoluta carenza di personale.

Il numero di CIE – ha spiegato Rolando – prenotate tramite l’agenda ministeriale sta rapidamente scendendo: in alcuni uffici prevediamo il completo recupero entro fine luglio”. “Per altri, - ha proseguito - in cui il numero quotidiano di appuntamenti era più alto, i tempi saranno un po’ più lunghi, salvo intervento per attuare un piano di recupero in orario straordinario”.

Il lavoro extra sembra essere la soluzione più rapida per recuperare i ritardi, perché sul fronte delle nuove assunzioni la strada si annuncia lunga. Se i concorsi infatti non sono più sospesi e le prove di selezione -alcune già calendarizzate - riprenderanno progressivamente, la situazione al momento è in stasi.

Nell’immediato – ha spiegato Rolando - non sarà possibile, se non in modo marginale, contare sull'inserimento di nuove risorse assunte e sulla loro tempestiva formazione, non su "forti" interventi dei processi nè su recuperi di efficienza, sicuramente perseguibili, ma non in tempi brevi”.

Rolando ha voluto chiarire però che la Città ha messo in campo altri interventi per smaltire le code nelle anagrafi, come l’autenticazione di firme dei cittadini su dichiarazioni sostitutive di atto notorio in capo all'ufficio Contratti. “Si sta poi procedendo – ha aggiunto – alla ristrutturazione del call center, ad abilitare personale e postazioni esterne ai servizi civici al rilascio di certificati, così come ampliare le tipologie di quelle rilasciati dalle edicole”.

Cinzia Gatti

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