Ballo consentito solo all'esterno, distanza interpersonale di almeno due metri in pista e di un metro negli altri spazi, mascherine (da indossare all'aperto quando non si possa garantire il metro di distanza e sempre al chiuso), capienze ridotte, niente drink al bancone e percorsi di entrata e uscita differenziati laddove possibile: le discoteche piemontesi sono pronte a ripartire, da giovedì 9 luglio, nel rispetto delle linee guida ratificate attraverso un'apposita ordinanza regionale.
C'è grande attesa, dunque, per quello che sarà un weekend di rinascita per un settore che ha dovuto sopportare cinque mesi di chiusura con tutte le conseguenze del caso: “C'è molta voglia – commenta il presidente provinciale di Epat Alessandro Mautino – di ripartire: questa è la prima tappa di un processo di normalizzazione che i gestori vivranno con entusiasmo e qualche timore; sono sicuro che l'impegno nel rispettare le linee guida sarà massimo. Chiediamo, almeno in fase iniziale, un atteggiamento di collaborazione e non di repressione da parte degli organi di controllo, mentre un ruolo fondamentale verrà svolto anche dalla responsabilità dei clienti.”
A esplicitare tutte le preoccupazioni del caso è invece Davide Gallo, che con la sua società gestisce le discoteche invernali Pick Up e Big e cura gli eventi per conto di locali estivi come White Moon, Patio e Azhar: “Ci stiamo preparando - dichiara – per la prima serata, in programma venerdì: siamo contenti di ripartire ma spaventati perché sarà dura far rispettare il distanziamento in pista a ragazzi giovani con voglia di divertirsi e stare in mezzo alla gente. Non è nemmeno facile adattare la proposta alle linee guida: una delle idee, per far arrivare prima i clienti, è quella di puntare sulla ristorazione e sugli aperitivi. La speranza è quella di riaprire presto anche le attività invernali, augurandoci che tutto finisca, perché non possiamo continuare a fatturare zero.”
Una situazione paradossale, invece, è quella vissuta da locali come il The Beach: “Avendo la pista al chiuso - spiega il titolare Felice Marino – non si potrà ballare, ma proporremo un aperitivo al tavolo, mentre dalla prossima settimana partiremo con le cene. Offrendo questi servizi diversificati già da due anni ci sarebbe piaciuto riaprire insieme agli altri cocktail bar, ma essendo discoteca partiamo con un gap di due mesi: a mio avviso sarebbe stato più giusto garantire l'apertura, a chi fosse stato in grado di rispettare le regole, piuttosto che guardare il codice Ateco. Nonostante qualche preoccupazione sui numeri c'è comunque grande voglia, sperando di tornare alla normalità il più presto possibile".