Nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 14 luglio, Valter Gerbi, già giudice di gara internazionale di nuoto, ma soprattutto fino a pochi giorni fa volto notissimo della Polizia Municipale di Torino, ha presentato alla piscina Galileo Ferraris il libro di Dario Campanale "Scìo no pàpa": un giallo, in parte autobiografico, immerso tra gare di nuoto e la vita quotidiana.
Bella la cornice che ha ospitato l'evento e numeroso il pubblico presente. "Di tutte le presentazioni fatte, anche di quelle relative al mio primo libro ‘Oltre le banane’ - ha affermato Dario Campanale, l'autore - quella di stasera è stata senza ombra di dubbio la più emozionante e la più densa di significati, perché non si è trattato solo di raccontare il mio ultimo libro: il libro è stato il pretesto di carta per evidenziare come, talvolta, i drammi della vita reale superino, per gravità e intensità, anche le storie scaturite dalla fantasia di uno scrittore".
"La storia di Olly, alla quale ho deciso di dedicare questa serata, mi ha da subito toccato il cuore, per tanti motivi. Oltre che essere la figlia del caro amico Simone Aversa, allenatore della squadra torinese di pallanuoto Reale Mutua Torino '81 Iren, quella di Olly è una storia di sofferenza di un'intera famiglia; una famiglia con una grande forza d'animo che ha deciso di non arrendersi, così come è nella natura dei grandi atleti agonistici che hanno dovuto lottare e superare tante difficoltà per raggiungere degli obiettivi. Una sfida, questa, molto più grande di tutte quelle finora superate da Simone e dalla sua famiglia. Una storia che dovrebbe farci riflettere su cosa e sul dove indirizzare le nostre energie e i nostri sacrifici".
"Il mio libro ‘Scìo no papa – il sogno di un campione’ ha un po’ lo stesso fine. Non è solo un giallo, come qualcuno, in maniera molto riduttiva, lo ha definito, ma è anche una storia drammatica, di sofferenza e di grande forza d'animo che contiene un messaggio educativo per tutti quei genitori che spingono i propri figli a fare cose che non desiderano, nel tentativo di far realizzare a questi quei sogni lasciati incompiuti da loro stessi".
"Raccontare questo libro, in una cornice di uditori coinvolta ed emozionata, all'interno di una delle piscine più belle e rappresentative di Torino, insieme a Simone, che incarna la continuazione di una famiglia di atleti che negli ultimi cinquant'anni è stata un riferimento per lo sport torinese e poter allo stesso tempo aiutare la ricerca scientifica per trovare una cura per la piccola Olivia è qualcosa che mi porterò dentro tutta la vita".