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Eventi | 29 luglio 2020, 09:06

25 anni del Museo Forte Bramafam a Bardonecchia: apertura dal 1° agosto

La struttura ospita, in 39 sale espositive, il Museo sulla storia del Regio Esercito

25 anni del Museo Forte Bramafam a Bardonecchia: apertura dal 1° agosto

 

A partire dal 1° agosto inizia la stagione di visite 2020 per il Museo Forte Bramafam a Bardonecchia, nell’anno che segna il 25° anniversario della consegna di quello che un tempo era un rudere abbandonato e saccheggiato all’A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare) che ne ha curato la rinascita.

Da allora il tricolore sventola tutto l’anno sul pennone del Forte Bramafam che domina la conca della Alta Val di Susa, ed è il simbolo della nuova vita della fortezza iniziata il 18 maggio 1995, quando l’A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare), prendeva formale consegna dal Demanio, sulla piazza d’armi, di ciò che restava del Forte, vilipeso da decenni di abbandono e saccheggio.

Una ricorrenza che si sarebbe voluta celebrare in modo adeguato, ma che la pandemia ha impedito, ritardando invece la tradizionale apertura estiva prevista a giugno. 

Da quel giorno del 1995 si è avviato un cantiere di recupero che dura da 25 anni:  al centro dell'iniziativa la realizzazione di un Museo sulla storia del Regio Esercito.

Oggi attraverso 39 sale espositive, il Forte ospita una serie di attente ricostruzioni ambientali, completate da 180 manichini con indosso uniformi originali, 74 artiglierie di diverse epoche e oltre 2000 reperti storici: al Forte Bramafam si racconta la storia militare d’Italia dal 1890 al 1945.

Una storia attenta ai particolari, alle vicende della quotidianità, dove le vite degli uomini che hanno soggiornato o sono passati al Forte e che hanno servito sulle montagne fortificate delle Alpi Occidentali, dal Moncenisio alla Alta Val Chisone,  riemergono dal flusso del tempo, con piccole e grandi storie, come quelle dei militari italiani, dei prigionieri austriaci della Prima Guerra Mondiale, dei soldati tedeschi.

Il progetto di recupero si è incentrato su ricostruzioni di ambienti suddivisi per periodi storici successivi, dal forte di fine ‘800, alla Guerra di Libia e poi sino alla Prima Guerra Mondiale, il periodo della nascita della G.A.F., la Battaglia delle Alpi del 1940, la tragica spedizione in Russia delle Truppe Alpine e infine i giorni tra l’8 settembre e la fine del conflitto mondiale, fra occupazione germanica, R.S.I. e Resistenza.

Infine, in senso cronologico, ospita una robusta collezione di artiglierie grazie alla collaborazione avviata col Museo Nazionale di Artiglieria.

L'impostazione scelta dal Museo è stata quella di porre al centro della narrazione il “bene” storico: uniformi, documenti, armi, oggetti personali, per conservare e tramandare la memoria.

In questi anni il Museo ha superato abbondantemente i 100.000 visitatori - molti dei quali sono già ritornati anche più volte in questi anni al Forte -  ed è ai vertici di gradimento e popolarità fra i Musei europei di Storia Militare e forse è più conosciuto in Europa che in “casa”.

 

comunicato stampa

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