Dopo mesi di lavori riapre il sottopasso del Lingotto. A partire dalle ore 15 automobilisti, camionisti e motociclisti possono finalmente tornare a percorrere il tunnel che, a seguito della realizzazione della maxi rotonda sotterranea e della posa della cupola di 700 tonnellate, si presenta a loro in una veste inedita.
Con il grattacielo della Regione sullo sfondo, la grande opera di viabilità può dirsi completa a metà: la parte sotterranea è percorribile da corso Corsica verso corso Unità d’Italia, mentre per la parte in superficie bisognerà attendere ancora un anno. La rotonda, unica in Europa, è sormontata da una cupola giallo e blu che richiama i coloro di Torino, dal diametro di 52 metri. Quando l’intero cantiere del costo di 4,4 milioni idi euro sarà completato, si potrà accedere via auto ai parcheggi interrati del grattacielo della Regione e della Città della Salute.
“E’ un’opera imponente, le grandi opere per noi sono fondamentali. Questa permetterà di collegare una zona che prima era difficile da raggiungere dal sottopasso del Lingotto che è via Nizza” ammette Andrea Tronzano, assessore al Bilancio della Regione Piemonte. Soddisfatto anche l’assessore ai Trasporti della Regione, Marco Gabusi: “E’ importantissimo, la scelta di far diventare questo luogo un luogo strategico per Torino deve essere accompagnata da opere che lo rendano fruibili. Questo è un pezzo, nei prossimi mesi ne arriveranno altre”.
Chi vede il bicchiere pieno a metà è Davide Ricca, presidente della Circoscrizione 8: “Questi due quartieri, Nizza Millefonti e Borgo Filadelfia, aspettano di essere riqualificati da anni. I lavori, tra metropolitana, palazzo della Regione e arcate Moi, sono arrivati in ritardo. Questo pezzo è un pezzo di puzzle più grande, che farà diventare di quest’area uno dei centri direzionali più grandi della città. Lo aspettavamo da anni”.
Una riqualificazione più ampia passerà giocoforza dall’inaugurazione del grattacielo della Regione. “E’ un buco nero, il più importante di Torino. Un’odissea: dovremmo riuscire a finirlo il giugno del prossimo anno, con i dipendenti che al termine dei collaudi potranno entrarci dentro. Parliamo di fine 2021 o inizio 2022” garantisce Tronzano. Per Gabusi, invece, le tempistiche vanno rispettate a tutti i costi: “Abbiamo bisogno che le persone tornino in ufficio, uscendo anche dallo smartworking. Vogliamo rispettare i tempi di costruzione del palazzo, poi i dipendenti ci andranno volentieri perché è una struttura funzionale e comoda”.