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Politica | 23 settembre 2020, 16:40

Caos sanificazioni ai seggi, il Comune ammette: "Valutiamo se chiedere i danni alla ditta di pulizia"

Gli interventi avrebbero dovuto esser svolti un’ora dopo la chiusura di domenica o un'ora prima dell’apertura di lunedì: il racconto dei presidenti di seggio però è ben diverso

Caos sanificazioni ai seggi, il Comune ammette: "Valutiamo se chiedere i danni alla ditta di pulizia"

Non basterà uno straccio bagnato d’alcol per togliere dubbi e malcontento dei presidenti di seggio, irritati per la gestione delle sanificazioni tra una giornata elettorale e l’altra durante il Referendum costituzionale.

Nelle scorse ore si sono infatti susseguite le lamentele di chi, dopo una lunga giornata, si è ritrovato costretto a rimanere in aula in attesa che le ditte di pulizie sanificassero a dovere i locali. La votazione per il referendum, avvenuta in piena pandemia, ha costretto il Comune a misure di pulizia straordinarie ma qualcosa, viste le lamentele e le polemiche, è andato storto.

Ad ammetterlo Sergio Rolando, assessore al Personale della Giunta Appendino, rispondendo alla richiesta di comunicazioni in aula richiesta dalla vice capogruppo del Pd, Chiara Foglietta, e dal capogruppo della Lista Civica per Torino, Francesco Tresso: "L’amministrazione ha constatato il disservizio segnalato dai dipendenti e ha mandato una lettera di contestazione alla ditta, sia per scarsa qualità del servizio che per il non rispetto degli orari. Ci siamo riservati il diritto di chiedere i danni".

Ma facciamo un passo indietro: considerata la portata delle operazioni, con 919 seggi da pulire in 159 scuole, il Comune si è rivolto inizialmente a tre ditte specializzate, che hanno poi costituito una Ati e alla società CM Service per le pulizie "standard". A seguito della richiesta della Prefettura di predisporre un'ulteriore sanificazione tra una giornata e l'altra, la Città ha poi contattato le due ditte, che consapevoli delle criticità, si hanno però fatto un passo indietro. A prendersi carico dell'appalto, dal valore di 6.400 euro, la ditta Issitalia di A.Barbato Srl.

Il servizio, come spiegato da Rolando, avrebbe dovuto essere diviso in due interventi: uno tra le 23 e le 24 di domenica, appena chiusa la prima giornata elettorale, uno invece tra le 6 e le 7 di mattina di lunedì, poco prima dell’apertura dei seggi. Una programmazione non rispettata, come spiegato da Foglietta: “Alcune pulizie sono state eseguite all’una o in seguito all'apertura dei seggi il giorno dopo”.
La ditta avrà ora cinque giorni per rispondere e motivare al Comune di Torino i disservizi, ma una prima spiegazione pare essere già arrivata: per Issitalia, infatti, un caso sospetto di Covid e le richieste dei presidenti non coerenti con l’incarico avrebbero rallentato le procedure. Rimane l’irritazione di Palazzo Civico, che potrebbe sfociare in una richiesta di danni. "Auspico che la Città prenda provvedimenti al più presto e che proceda con un risarcimento degli eventuali danni", ha concluso Chiara Foglietta.

Andrea Parisotto

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