Un atto d'amore per il teatro e l'unicità insormontabile dell'arte italiana nei secoli. Si presenta così il nuovo progetto multimediale della compagnia :-Pindarica, un video emozionale che omaggia l'estro performativo del nostro Paese in 16 minuti e tre tempi, realizzato per l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e lanciato ieri mattina al Circolo dei lettori di Torino.
L'essenziale, questo il titolo evocativo dato al lavoro, vede protagonisti Paolo Arlenghi nel ruolo di regista e filmmaker, e gli attori e performer da lui diretti, che, dopo un lungo training fisico e uno studio approfondito delle opere, hanno interpretato, con il solo utilizzo del corpo e della gestualità, il cuore narrativo di tre capolavori assoluti della nostra tradizione: Matteo Cionini in "Uno, nessuno e centomila" di Luigi Pirandello, Jacopo Tealdi con "La traviata" di Giuseppe Verdi e Mara Scagli per "La locandiera" di Carlo Goldoni.
Le scene sono state girate presso il Teatro Blu di Buriasco e l’Atelier Teatro Fisico Philip Radice, maestro-guida di tutti e tre gli artisti coinvolti, presente in sala ad applaudire il lavoro assieme ad altri nomi illustri dello spettacolo torinese, come Arturo Brachetti e Jurij Ferrini. Chiamato in causa, quest'ultimo, in qualità di padrino e "ambasciatore" dell'esperienza scenica attuale, in un periodo di profonda crisi per l'intero comparto, dove è acuto il rischio di perdere quella necessaria forma laica di culto e ritrovo che lo spettacolo dal vivo rappresenta.
"Il lavoro ci è stato commissionato dal responsabile culturale dell’Istituto Andrea Raos in tempo di quarantena, per raccontare il teatro italiano in un video, senza ricorrere alla lingua parlata - ha spiegato Cionini, fondatore di :-Pindarica, che dal 2014 porta avanti innovativi progetti multimediali per i teatri e le scuole, collaborando anche con importanti realtà a livello internazionale -. Mettere il teatro al servizio del video, e non viceversa, è stata una sfida importante. L'obiettivo era permettere al fruitore di vivere un’esperienza diversa da quella bidimensionale dello schermo, abbandonando l'idea del teatro in streaming e concentrandoci invece sull'abbattimento delle barriere divisive. Ne è nata un’opera senza parole, e dunque internazionale, comprensibile a tutti, capace di unire culture, mentalità e punti di vista differenti”.
Le opere selezionale, colte nella loro estrema essenzialità, hanno il pregio di superare le costrizioni dello spazio e del tempo storico per scuotere ancora oggi l'animo contemporaneo, certamente più smaliziato, ma non per questo meno sensibile agli strattoni emotivi. "Le abbiamo spogliate - ha raccontato Arlenghi, riassumendo il lavoro di regia -, abbiamo scavato a fondo e abbiamo guardato emergere un gesto, un’immagine, un tema o una dinamica umana universale. Abbiamo dato forma a quell’essenza".
Ed ecco che Pirandello (a partire da un naso) ci disorienta sbattendoci in faccia il riflesso di un io disgregato e senza punti di riferimento fissi e stabili. La travagliata storia d'amore tra Violetta Valery e Alfredo Germont continua a commuovere per la fragilità dei suoi impotenti protagonisti, dinamiche umane di amore e separazione raccontate in una performance realizzata unicamente con le mani. Infine, Mirandolina, concupita e vezzeggiata da innumerevoli pretendenti, impersona tutt'oggi la donna, qualsiasi donna, rapita dal piacere autoconclusivo del corteggiamento e della conquista: attrazione e repulsione, accondiscendenza e rifiuto, tutte pulsioni femminili qui riassunte in un unico, semplice e potente gesto.
Dopo l'anteprima mondiale di ieri in collegamento con Hiromi Hosokawa, direttrice del Tokyo International Mime Festival, il progetto L'essenziale sarà visibile ancora per qualche giorno sul sito www.pindarica.net.