Nella Torino che guarda alle pedonalizzazioni, via della Misericordia è forse l’esempio peggiore da prendere in considerazione. O meglio, potrebbe essere preso come caso per una progettazione da rivoltare completamente, nella speranza di una buona riuscita.
Silenzio, negozi chiusi o in affitto e il deserto accolgono le poche persone che camminano tra via Garibaldi e via Barbaroux, due vie centralissime e di passaggio. In via della Misericordia, con la sua chiesa sullo sfondo, pare non esserci anima viva. Basta fare un giro in pieno giorno, magari durante una pausa pranzo, per rendersi conto che il passaggio è inesistente: alle 12:30 di una normalissima giornata lavorativa l’unico segno di vita presente è un furgone della Bartolini, intento a consegnare un pacco a un residente.
Nessuno, o quasi, ci transita o si ferma in uno dei locali, salvo due uomini presso l’enoteca vicina all’incrocio con via Barbaroux, il solo esercizio commerciale a resi insieme al ristorante toscano a metà della via. Tutto il resto sono vetrine vuote e spente. “Vendesi locale commerciale da 115 mq” recita il cartello appeso fuori dalla libreria Pop Heart, stesso discorso per il locale che fu del tatuatore Whiteraven e il negozio vicino. Serrande abbassate anche per l’autosilos. Non incoraggia anche l'annuncio di vendita esposto fuori dal negozio di pelletteria: i motivi in questo caso non sono da ricondurre alla pedonalizzazione ma sono legati all'avanzare dell'età dei titolari, dopo 35 anni di sacrificio. Il risultato? Per varie ragioni, in via della Misericordia i negozi sono quasi tutti in vendita o in affitto.
“Pensare che basti togliere le automobili dalla strada per far fiorire socialmente e commercialmente una via qualsiasi è drammaticamente sciocco ed ingenuo: via della Misericordia è la rappresentazione plastica del fallimento di quest'idea così superficiale” attacca Alberto De Reviziis, commerciante del centro. “Tutte le città hanno bisogno di sfoghi pedonali, anzi più una città è turistica e più sfoghi pedonali necessiterà, ma Torino non è una città turistica al pari di Parigi, Londra o Istanbul: Torino è una città per la quale val bene una visita di qualche giorno, talvolta solo un weekend ma da qui a trasformarla in un parco dei divertimenti è ridicolo quanto deleterio” conclude il fondatore del comitato No Ztl prolungata e a pagamento a Torino.