Si presentano come una serie di abitazioni lungo una via e una piazza comune e vogliono restituire alle persone con demenza il senso del vivere in autonomia in un piccolo paese. Questa è la filosofia che sta dietro la nuova ala del Rifugio Re Carlo Alberto di località Musset 1 a Luserna San Giovanni, finanziata con l’8 per mille destinato alla Chiesa valdese.
La presentazione si è tenuta oggi pomeriggio. Una presentazione, appunto, non un’inaugurazione, come ha precisato il responsabile della struttura Marcello Galetti, perché il Covid-19 non ha consentito di mettere la musica, coinvolgere gli ospiti del Rifugio...
La nuova ala ha una superficie di 500 metri quadri e si trova all’interno di un lotto di 2.300 metri quadri, concepita come altri modelli europei all’avanguardia, è stata disegnata dall’architetto Paolo Ferrero con studio a Pinerolo.
«L’aspetto preminente è quello funzionale, perché ogni aspetto ha la sua ragione, anche se può essere discusso esteticamente – ha spiegato il progettista –. Per fare un esempio, la presenza di porte che ricordano i portoncini delle case, rispetto al resto che è una zona comune, serve proprio per demarcare la differenza tra privato e pubblico».
La nuova ala conta su 4 camere doppie e 4 singole, tutte con bagno. Più una cucina e spazi comuni. Le persone che saranno impiegate saranno 5 e non saranno vestite in maniera da ricordare operatori sanitari o medici, perché lo scopo è rendere più possibile questo luogo simile a una casa normale, dove persone ancora dotate di sufficiente autonomia possano vivere, invitando anche i loro parenti.
«Il Rifugio è nato 122 anni fa e questo è un ampliamento che va nel senso della continuità e dell’aggiornamento del servizio – ha commentato Giovanni Comba, presidente di Csd-Diaconia valdese –. È un tentativo di dare più vita ai giorni di chi è affetto da demenza». Mentre la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta l’ha definito un esempio della restituzione in opere sociali della fiducia dei contribuenti che donano l’8 per mille.