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Politica | 13 ottobre 2020, 19:35

Appendino saluta Torino: "Lascio in eredità ambiente e diritti. Io a Roma? Non c’è una poltrona pronta" [VIDEO]

Sull’ipotetica alleanza tra M5s e centrosinistra per le elezioni comunali 2021: “Non so se ci sono possibilità di trovare un accordo, importante che ora non si parli di me ma che si mettano al centro del dibattito i temi”

Appendino saluta Torino: "Lascio in eredità ambiente e diritti. Io a Roma? Non c’è una poltrona pronta" [VIDEO]

"E’ stata una scelta dolorosa, ma ho deciso di fare un passo di lato per coerenza alle stesse regole che mi avevano spinto a candidarmi". Chiara Appendino si presenta in Sala delle Colonne alle 15:38 e con queste parole annuncia di aver scelto di non partecipare alle elezioni comunali del 2021, di non ricandidarsi. L’esperienza alla guida di Torino si conclude quindi dopo cinque anni intensi e un rebus sul futuro sia della stessa prima cittadina che del Movimento 5 Stelle da cui la sindaca si è auto sospesa dopo la condanna per il caso Ream.

La scelta, resa nota oggi pomeriggio e attesa qualche giorno più rispetto a quanto ci si aspettava, è stata comunicata in mattinata alla Giunta, alla capogruppo del Movimento 5 Stelle torinese Valentina Sganga e ai vertici nazionali del Movimento: Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Vito Crimi. Tra le motivazioni più grandi che hanno spinto Appendino a non ricandidarsi, vi sono proprio le vicende giudiziarie che nell’ultimo periodo l’hanno vista protagonista: “Ho atteso questa sentenza poi trasformatasi in condanna, la ritenevo determinante rispetto a certe scelte. Tale è stata e pertanto per coerenza credo che la scelta fosse inevitabile”. “Questo non significa che non ci sarò da qui a giugno, il contrario: continuerò il lavoro che abbiamo iniziato con la maggioranza e porteremo a termine progetti che stanno per entrare nella loro fase attuativa come il Moi e la riqualificazione delle Vallette” ha spiegato la sindaca.

Appendino ha glissato su cosa le riserverà il futuro a partire dal luglio del 2021, una volta lasciati gli uffici di Palazzo Civico. Due le ipotesi principali: un ruolo all’interno del Governo o una carica tra i vertici del Movimento 5 Stelle. Ipotesi non confermate, almeno al momento, dalla prima cittadina uscente: “Un anno fa mi è stato chiesto di fare il ministro e io ho rinunciato per coerenza, per portare avanti un percorso iniziato 5 anni fa. Non è che ogni volta che si fa un passo di lato c’è un’altra poltrona pronta. I prossimi otto mesi saranno dedicati a Torino, per chiudere ciò che abbiamo iniziato”. Difficile però vedere la sindaca lontano dalla politica, come ha lei stesso ribadito: “Si fa politica finché si è coerenti con se stessi. Continuerò a fare politica, ma il passo di lato non significa che c’è qualcos’altro”.

 

 

Sulla carta, il passo di lato della sindaca uscente potrebbe di fatto favorire un accordo tra il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra, visto che il Partito Democratico ha sempre dimostrato freddezza e distacco verso l’operato di Appendino: “Il mio passo di lato spero possa essere utile al dibattito politico, che non deve essere orientato alle persone. Non so quante probabilità ci siano di trovare un accordo, non sono in grado di quantificare. Adesso non si deve più parlare di me, ma di temi che interessano la Città e che possono unirla. E’ prematuro il ragionamento, il mio auspicio è che il dibattito sia incentrato sui temi. I torinesi faranno le valutazioni, cosi come le forze politiche”. Ambiente e diritti infatti, non sono solo gli ambiti che hanno reso Chiara Appendino più orgogliosa rispetto a quanto fatto, ma anche i temi da cui, secondo la prima cittadina, dovrà ripartire chi arriverà dopo di lei: “Lasciare una città con 150 pullman nuovi, bus elettrici, nuovi tram in strada dal 2022, nuovi alberi, è un’eredità che io mi auguro che chi affronterà la campagna elettorale possa portare avanti con senso di responsabilità. Non si può tornare indietro”. “Mi spenderò - ha ribadito la sindaca - per concludere ciò che abbiamo avviato e perché questo lavoro non venga spazzato via nel nome de consenso elettorale”.

Il passo di lato, come confermato dalla sindaca, non è stato condizionato da vicende famigliari: “Queste scelte sono sempre personali, la mia famiglia mi è sempre stata vicina e ha sempre espresso un’opinione, ma l’ultima parola è sempre stata solo mia. Da loro ho ricevuto il massimo supporto”. Nessun influenza anche dall’anno passato sotto scorta, dopo le minacce pervenute in seguito al provvedimento dello sgombero dell’Asilo: “Quando mi sono candidata ero consapevole di dover affrontare una sfida complicata, ma non avrei immaginato di finire sotto scorta. Ho sempre accettato tutto ciò che comportava essere sindaco e credo di aver dato segnali importanti sul tema della sicurezza: da via Gemagnano a corso Tazzoli, passando per il Moi e l’Asilo. Quando fai il sindaco non ragioni in base alla paura”.

Con il rimpianto del teatro Regio e lo sguardo verso il futuro e ai prossimi progetti da portare a termine, Appendino ha poi rivolto un pensiero a quello che è stato finora: “Questo percorso è iniziato in salita, ma abbiamo raccolto grandi sfide trasformandole in vittorie. Mi ricandiderei, è stato un’onore rappresentare la città e costruire un rapporto con la comunità. E’ qualcosa che rimane, ti cambia e ti fa crescere. E’ un pezzo della mia vita”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Andrea Parisotto

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