"Test diagnostici e procedure per alunni e personale scolastico con sospetta infezione da Covid19, in Piemonte regna il caos", attacca Francesca Frediani, Consigliera regionale del M5S.
"Ogni ASL applica impostazioni differenti, che a loro volta divergono ancora a seconda della sensibilità del dirigente scolastico. Una situazione a macchia di leopardo, per certi versi pare di essere tornati all'età dei Comuni con leggi e regole diverse anche nel giro di poche centinaia di metri. Nel frattempo, in molte realtà piemontesi, si assiste a file impressionanti di personale scolastico e studenti che devono sottoporsi ai tamponi. Il sistema sanitario è al collasso e quello scolastico in seria difficoltà".
"Quali sono le linee guida della Regione Piemonte? E' quanto ho chiesto oggi in Consiglio regionale all'assessore alla Sanità Luigi Icardi, il cui banco era desolatamente vuoto. Nella risposta fornita dalla Giunta sono arrivati i soliti riferimenti alle linee di indirizzo regionali, alla definizione degli standard ed all'imminente predisposizione delle cosiddette Faq".
"Nessuna parola chiara e univoca su come gestire, con una regìa unica, la seconda ondata di contagi. La scuola piemontese è in balìa del dilettantismo della Giunta Cirio. E' quantomai necessario un confronto con l'assessore alla Sanità Icardi, che da giorni però risulta assente".
Sul punto d'accordo anche Marco Grimaldi, capogruppo in Regione di Liberi Uguali Verdi: "Se con appena 400 nuovi contagiati al giorno il sistema regionale è già in sovraccarico, cosa ha fatto la Giunta nei mesi scorsi?” – si chiede, a margine della risposta al suo question time: “in una recente commissione sanità è emerso che intercorrono mediamente 48 ore tra la richiesta di tampone effettuata dal Sisp e l'effettuazione dell'esame, ma non è chiaro quanto tempo passi tra la segnalazione del medico di base e la richiesta allo stesso Sisp; molti cittadini ci hanno denunciato anche oltre le 72 ore”.
“La Giunta Cirio dice che questi ritardi sono dovuti all’aumento dei casi di infezione e al sovraccarico del sistema dovuto alle numerose segnalazioni da parte delle scuole, eppure – commenta Grimaldi – a noi viene il dubbio che i nostri appelli a non ripetere nella seconda ondata gli errori fatti in primavera siano caduti nel vuoto”.
“Là fuori ci sono persone che attendono anche più di una settimana per fare il tampone prescritto dal medico di base – denuncia Grimaldi – e questi ritardi creano notevoli problemi sia a quelle persone, sia riguardo l’effettiva possibilità di isolare rapidamente i casi di Covid e di identificare i contatti tra il malato ed altre persone, pregiudicando la possibilità di interrompere la catena di trasmissione del virus e, di conseguenza, la possibilità di battere il Covid e scongiurare nuove chiusure generalizzate – commenta Grimaldi.
“I 400 positivi al giorno e i 6000/7000 tamponi al giorno, a fronte dei 10/15.000 promessi da Icardi, ci dicono che siamo ben lontani da numeri critici, e dunque – si chiede Grimaldi – dove sta il problema? Forse l’aumento del personale, la semplificazione del sistema informatico e il miglioramento dei laboratori sono tutte cose che andavano fatte in estate, così come i protocolli per gli accessi agli hot-spot per il rientro a scuola”.
“In ultimo, una proposta: il Presidente Cirio, l’Assessore Icardi e il Direttore Aimar passino qualche ora presso il Sisp – conclude Grimaldi – per avere un confronto diretto coi lavoratori e per capire come superare il collo di bottiglia per l’esecuzione dei tamponi”.