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Attualità | 15 novembre 2020, 15:43

Torino, il Comitato Dora Spina 3 chiede più attenzione e servizi per la propria area

Lettera aperta ai candidati sindaco in vista delle prossime elezioni comunali: “Il binomio residenze-supermercati ha risolto solo una parte delle necessità”

Torino, il Comitato Dora Spina 3 chiede più attenzione e servizi per la propria area

“No a quartieri dormitorio”: parte con questo appello, lanciato nell'ormai lontano 2004 poco dopo la sua fondazione, la lettera aperta che il Comitato Dora Spina 3 ha simbolicamente “inviato” ai candidati sindaco alle prossime elezioni comunali per segnalare le problematiche che affliggono la vasta area nata dalle ceneri delle tante industrie dismesse tra gli anni '90 e 2000 tra corso Umbria, corso Mortara e via Livorno.

Il primo punto verte sul recupero di alcuni edifici dismessi, in particolar modo per la realizzazione di un luogo pubblico di aggregazione e cultura come, ad esempio, una biblioteca o una casa del quartiere: tra questi la ex Superga di via Verolengo e la ex Paracchi di via Pianezza, che da anni attendono un processo di riqualificazione concreto, ma anche l'ex casa del direttore, il deposito biciclette Michelin di corso Umbria e il lavatoio municipale di corso Brin. A questi si aggiunge la richiesta di cura e manutenzione di alcune aree abbandonate.

Il Comitato chiede anche un Parco Dora “più verde e tranquillo” con la piantumazione di un “piccolo boschetto” con alberi sufficientemente grandi da portare ombra e equilibrare la presenza di cemento, l'installazione di una recinzione per l'area giochi nell'ex area Michelin, la realizzazione del progetto Iron Vally sulla storia industriale del parco con la previsione di una piazza pubblica da utilizzare come luogo di incontro e il trasloco definitivo del Kappa FuturFestival, giudicato troppo rumoroso e vicino alle abitazioni.

L'attenzione si sposta poi su alcuni progetti incompiuti: a preoccupare di più sono le bonifiche fatte per contrastare l'inquinamento residuo sotterraneo (citato come 40 volte superiore ai limiti di legge dove un tempo sorgevano le ferriere del “lotto Vitali”), ritenute inefficaci, e il mancato completamento della stazione Dora sotterranea.

Ancora nulla di fatto, infine, per la scuola dell'infanzia e per l'ufficio postale: “Spina 3 - fanno sapere gli attivisti – ha una buona vivibilità ma non riesce a decollare sia per errori iniziali che per la poca attenzione dedicata da amministrazioni comunali e circoscrizionali. Il binomio residenze-supermercati ha risolto una parte delle necessità ma ha lasciato una carenza di servizi di prossimità”.

Marco Berton

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