Un accordo per sostenere la scuola in Val Pellice, in particolare in questi mesi contrassegnati dalla pandemia. Le firme di tutti i componenti del “Patto educativo di comunità” sono state raccolte negli ultimi giorni: assieme al Comune di Torre Pellice, si impegnano sullo stesso fronte, l’istituto comprensivo “Gianni Rodari” e tutte le Amministrazioni comunali in cui sono presenti i suoi plessi: Angrogna, Bobbio Pellice e Villar Pellice. Buona parte dei paesi della Val Pellice, quindi, a cui si aggiungono il Ciss (Consorzio intercomunale servizi sociali), oltre a enti e associazioni che sul territorio lavorano in ambito sociale e culturale: Csd (Commissione Sinodale per la Diaconia), cooperativa sociale “La Tarta Volante”, Scuola di musica intercomunale della Val Pellice-associazione Musicainsieme e Hockey Club Val Pellice Bulldogs asd.
“La possibilità di nuove adesioni al patto è ancora aperta – spiega Giovanni Borgarello, assessore all’istruzione del Comune di Torre Pellice e promotore dell’iniziativa –. L’obiettivo condiviso non si esaurirà con la fine dell’emergenza sanitaria, poiché questa collaborazione è destinata a diventare una modalità strutturale di lavoro congiunto tra scuola e territorio”. Anche se l’annuncio ufficiale è stato fatto solo in questi giorni, i tavoli di lavoro del patto erano già attivi nell’estate affrontando alcune questioni: “Per la riapertura delle scuole alcuni Comuni si trovavano in difficoltà dovendo, ad esempio, trovare locali nuovi. In questo caso, i problemi sono stati risolti in un’ottica più ampia, potendo contare sulla collaborazione di altri enti e associazioni” spiega.
Tra i prossimi impegni dei firmatari del patto c’è l’aiuto agli studenti nell’elaborazione dell’esperienza del lockdown e dell’impatto delle nuove regole di convivenza scolastica, la promozione di attività scolastiche in grado di portare gli alunni a contatto con il territorio e con la natura e, infine, la sperimentazione di un sistema educativo integrato, basato sul lavoro di rete e sulla co-progettazione. “Vogliamo così dare organicità e continuità alle iniziative sul territorio – continua Borgarello –. Tra le prossime ci saranno, ad esempio, incontri in classe per l’elaborazione emotiva di questo periodo e attività per i ragazzi finalizzate ad approfondire il rapporto con se stessi, con gli altri e con il territorio in cui si vive, attraverso la produzione di video”.