Una rilettura del mito letterario di Ofelia, eroina innamorata fino alla pazzia, tragicamente cantata da Shakespeare e dipinta a tinte vive dai preraffaelliti, che celebra l’intero universo femminile come forza primigenia e ancestrale. La poetessa torinese Laura Fusco ha presentato, in apertura (fuori concorso) dell’edizione 2020 online dell’Izmit International Short Film Festival, il suo ultimo lavoro audiovisivo, inserito all’interno del più ampio progetto internazionale “Cerco Ophelia”. Dopo aver già toccato diverse città italiane, tra cui Venezia, l’opera arriva così in Turchia, per proseguire verso Nancy, in Francia.
Considerata una delle voci più originali e visionarie della poesia orale contemporanea, tradotta anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti, Fusco rivendica le proprie radici nei canti dei bardi, che si rivolgevano a grandi platee di uditori, senza distinzioni. Numerosissimi i reading tenuti da Fusco in pubblico e le partecipazioni a prestigiosi festival internazionali; degne di nota anche le collaborazioni con diverse università, da New York a Parigi. Una carriera consacrata alla forza della parola e alla potenza dell’espressione artistica, declinata in O-ph-elia - questo il titolo del video presentato a Izmit - come un ritorno alla natura di matrice esclusivamente femminea.
“Lavoro e vivo in Francia, ma sono nata e cresciuta Torino - racconta Fusco -. Sono una poetessa, lo dico orgogliosamente, e, tuttavia, cerco di raggiungere, con i miei lavori, il grande pubblico eterogeneo, collaborando con danzatori e musicisti per realizzare spettacoli e prodotti multimediali che possano arrivare facilmente alle persone anche meno avvezze”.
“Per me è stato un onore presentare O-ph.elia in apertura del festival di Izimit - prosegue -, un evento che da anni sostiene con convinzione la mia stessa filosofia: la poesia può coinvolgere pubblici e circuiti diversi esattamente come il cinema e la musica. Quest’anno, inoltre, il tema cardine dell’evento era proprio la donna, quindi non poteva esserci occasione migliore”.
Il cortometraggio vede la regia di Silvia Pesce, con protagonista la danzatrice e coreografa olandese Marta Reig Torres. Le vori recitanti sono di Manon Albizzati ed Elsa Pion. Le riprese sono state realizzate da Duncan Mufflees, che ha dato risalto a una forte eco pittorica nello sviluppo del binomio poesia-danza, tanto caro a Fusco sin dal 2012, anno in cui ha preso il via una serie di eventi realizzati, tra gli altri, al Laborgras di Berlino e a Villa della Regina, in collaborazione con il Mibact.
“O-ph-elia è un lavoro partito da un mio testo, dedicato a un personaggio letterario che studio da diversi anni, come nuova tappa di un progetto pluriennale e internazionale”, racconta la poetessa. “Molti dei miei libri hanno come protagoniste le donne, così come i lavori realizzati per Libera e Amnesty International, dove le protagoniste sono madri o ragazze di paesi in conflitto o vittime di violenza, o, ancora, donne migranti [come i personaggi di Liminal, pubblicato nel Regno Unito e vincitore di un Award 2020, ndr]. In questa fase mi interessava in particolare toccare il tema del rapporto della figura femminile con la natura, l’ambiente. Il video è stato girato a Rotterdam, abbiamo lavorato tutti a distanza, durante il lockdown, attraverso Zoom”.
Una donna si tuffa o riemerge da un bosco: sarà la stessa di prima? Si tratta di perdita di sé, individuazione o (ri)nascita? E fin dove si spinge la conquista o recupero di un diverso rapporto con il corpo e l’ambiente circostante? Questi i quesiti che pone l’opera, svelando l’identità recondita, tramite i rimandi sensoriali tra gli elementi naturali, di un viaggio tutto al femminile.
“Il senso profondo di questo progetto - conclude Fusco - è coinvolgere una rete il più possibile ampia di città italiane ed estere, come un grande network culturale, portando la poesia presso pubblici ampi e rendendo ogni città un amplificatore di espressioni artistiche nuove”.