I circoli Arci e Acli, i centri ricreativi e culturali che fanno ristorazione e somministrazione e mescita sono ancora chiusi, ma devono poter riaprire come bar e ristoranti. E' questo il ragionamento alla base della richiesta delle opposizioni in Consiglio regionale a cui ha risposto oggi l'assessora Vittoria Poggio.
Poggio ha rassicurato l'aula precisando che la Regione sta predisponendo una faq affinché questi circoli possano "vendere per asporto e fare la consegna a domicilio solo per i propri soci". Una spiegazione che non ha affatto accontentato le opposizioni. "Riguardo i bar dei circoli, perché non essere coraggiosi e chiedere alla Prefettura di riaprirli?", si è chiesto Domenico Ravetti. Più diretta Monica Canalis (Pd): "Non basta chiedere il delivery, i circoli vanno riaperti perché sono analoghi a bar e ristoranti". "Non solo: i circoli hanno maggiori possibilità di tracciamento dei contatti visto che tutti i soci sono registrati", ha rincarato Silvio Magliano (Moderati). Infine, Marco Grimaldi (Luv): "Asporto e consegna a domicilio non sono una riapertura".
Poggio ha ribattuto a tutti, spiegando che il dpcm parla esplicitamente del caso della somministrazione di cibo e bevande nei circoli privati, dicendo che devono restare chiusi. "Sono d'accordo con le richieste dell'opposizione, ma non posso superare il dpcm del governo. Mi farò portavoce di questa istanza con il governo".