"Ad oggi non sono arrivate comunicazioni contrarie e quindi secondo il Dpcm dovremmo riaprire il 7 gennaio. Io però dico speriamo che la riapertura ci sia realmente". Non nasconde le sue perplessità sull'avvio della stagione sciistica Giampiero Orleoni, presidente dell'Associazione piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune degli impianti sciistici, l'Arpiet, che rappresenta le 55 stazioni del Piemonte.
"Molti di noi sono rassegnati perché la situazione ad oggi non è delle migliori. Vedendo cosa sta accadendo a livello nazionale, è chiaro che ci sono dei dubbi", sostiene Orleoni, secondo cui non bisogna tenere tutti in stand by: "Se l'intenzione è di non riaprire lo dovrebbero almeno comunicare prima - evidenzia Orleoni - perché si sta lavorando con questo miraggio e il nostro settore non è una macchina che schiacci un pulsante e parte. Vuol dire neve, piste preparate, condizioni ottimali per poter lavorare, personale stagionale da assumere".
"Aprire il 7 gennaio è un'utopia. Con una situazione sanitaria così compromessa non ha senso pensare di riaprire gli impianti. Se cala il contagio possiamo ipotizzare un'apertura tra il 20 e il 30 gennaio, non prima". Lo ha detto Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari, in merito all'avvio della stagione sciistica. "Ora dobbiamo puntare ad avere un protocollo, che è fermo al Cts, poi penseremo ad individuare una data certa per la riapertura", ha aggiunto.