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Eventi | 26 dicembre 2020, 07:04

Il Teatro Stabile di Torino festeggia il 2021 con il Pirandello più amato (in streaming)

Appuntamento dal 31 dicembre al 6 gennaio sul sito web, con "Così è (se vi pare)" diretto da Filippo Dini

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Locandina di "Così è (se vi pare)" diretto da Filippo Dini

Per festeggiare insieme l’arrivo del nuovo anno, malgrado lo stop prolungato dello spettacolo dal vivo, il Teatro Stabile di Torino porta nelle case una delle edizioni più applaudite di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, firmata da Filippo Dini. La commedia, dopo le lunghe e fortunate tournée in Italia e all’estero, doveva tornare in scena al Teatro Carignano, ma la situazione emergenziale non l'ha consentito il suo debutto. 

La pièce sarà quindi fruibile, dal 31 dicembre, alle ore 21.30, fino al 6 gennaio 2021, alla pagina https://www.teatrostabiletorino.it/capodanno-2020/. La regia video della ripresa integrale dello spettacolo è di Lucio Fiorentino.

Così è (se vi pare) ha ottenuto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019 per la miglior regia e le migliori luci ed è stato il primo Pirandello in lingua italiana eseguito con grande successo in Cina.

Un thriller surreale, onirico e grottesco che nella versione di Dini è stato segnalato come una delle migliori e più autoriali letture registiche degli ultimi anni, con un cast di primo piano: Maria Paiato, Andrea Di Casa, Benedetta Parisi, Nicola Pannelli, Mariangela Granelli, Francesca Agostini, Ilaria Falini, Carlo Orlando, Orietta Notari, Giampiero Rappa, Mauro Bernardi.

Attorno al mistero che circonda una schiva famiglia appena giunta in paese - il signor Ponza, sua moglie forse defunta, forse no, e l’anziana signora Frola, sua suocera - Pirandello costruisce un’indagine, condotta da borghesi piccoli piccoli, che ha il respiro del thriller. Un gioco di enigmi oscuro, morboso, una sorta di "danza macabra alla ricerca di una verità che non esiste". Il confronto quasi poliziesco tra i personaggi si consuma in un claustrofobico interno borghese (il riferimento del regista è dichiaratamente a Buñuel) come "un gioco al massacro, violento e crudele".

Dini scardina la tradizione del “pirandellismo” con un allestimento che concede molto al misterico e al grottesco e si prende ampie libertà. Nella “casa di matti” dove il signor Ponza e la signora Frola si palleggiano colpe e follia, Dini fa degli “inquisitori” - i borghesucci di provincia, gretti, curiosi e pettegoli, con le loro nevrosi, le loro ansie, i loro gesti inconsulti - i veri pazzi. Chi è sano? Chi ha ragione? Non è dato sapere. La verità è sfuggente: non si può conoscere se non nella sua natura, ricorda Pirandello, "tragicamente soggettiva".

Manuela Marascio

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