/ Cultura e spettacoli

Cultura e spettacoli | 20 gennaio 2021, 16:32

Teatro Colosseo, effetto nostalgia: "Teniamo aperto il botteghino e gli spettatori vengono a trovarci"

La direttrice Claudia Spoto: "Non si può pensare di ripartire con le stesse modalità. Avremo una nuova veste 2.0, ora al lavoro per riaprire con 200 posti"

torino jazz festival al teatro colosseo

Il Teatro Colosseo durante la breve riapertura per il Torino Jazz Festival 2020

Da circa una settimana, in via Madama Cristina 71, la biglietteria del Teatro Colosseo ha riaperto i battenti. Per fornire informazioni sulla riprogrammazione degli eventi, certo, ma anche soltanto per tornare ad accogliere gli spettatori affezionati, ormai digiuni di spettacoli da troppi mesi. Una vetrina dinamica e ricettiva, che ben rappresenta l'attività ininterrotta di tutto lo staff organizzativo, al lavoro per costruire la nuova stagione, Dpcm dopo Dpcm.

"Temo che la chiusura sia ancora molto lunga - confessa la direttrice artistica Claudia Spoto -, ma, qualora le normative ci consentissero di riaprire a marzo, per noi resterebbe pur sempre un anno intero di stop. Non possiamo pensare ora di ripartire con le stesse modalità di prima. La mia sensazione è che, dopo periodi di stasi così lunghi, sia giusto, in qualche maniera, reinventarsi".

Con i suoi 1500 posti, il Colosseo ha subito, fin dal primo lockdown tra febbraio e marzo 2020, una pesantissima reprimenda da cui, fino a oggi, non è riuscito a smarcarsi, eccezion fatta per la parentesi del Torino Jazz Festival, lo scorso ottobre, quando la platea era stata smontata e riallestita in vista dei concerti da 200 persone. 

Guardando al futuro, Spoto è cauta e scaramantica. "Non intendiamo trasformare il teatro in un’altra cosa - precisa -, ma stiamo muovendo i primi passi per farlo diventare il Colosseo 2.0, attraverso una serie di lavori strutturali interni. Rincontreremo il pubblico e saremo tutti un po’ diversi, mi piace l'idea che lo si sia anche noi. L’essenza del teatro è e rimane quella di sempre, ma verrà declinata in maniera differente, un piccolo passo alla volta. Non possiamo ricominciare solo da dove abbiamo lasciato".

Gli spettacoli spostati dalla scorsa stagione ai primi mesi del 2021 non potranno andare in scena, mentre sono stati rimandati alla seconda parte dell'anno gli appuntamenti in cartellone con Andrea Scanzi (17 ottobre), I musici di Francesco Guccini (4 novembre) e Virginia Raffaele (26, 27, 28 novembre). Ancora da definirsi le date per Francesco Tesei, Luca Argentero, Natalino Balasso e Giuseppe Giacobazzi.

"Mi è sempre sembrato, in questi mesi, di inseguire continuamente le normative e le decisioni ministeriali - racconta ancora Spoto -. Invece, ora, ci diamo tutti la possibilità di anticipare alcune cose. Stiamo lavorando tantissimo: pur non facendo spettacoli, non abbiamo mai smesso. Ci inventeremo dei progetti speciali sulla riapertura con 200 posti, per farci trovare pronti e riuscire a realizzare un qualcosa che abbia per noi un senso artistico".

"Personalmente - conclude la direttrice - sono curiosissima di vedere come sarà rincontrare il nostro pubblico e vedere nelle persone cos’è successo, in questi mesi, scoprendo come cambierà per loro modalità di fruire il teatro. Abbiamo riaperto simbolicamente il botteghino per dire che ci siamo. Ecco, quando vedo le persone entrare in teatro, come una vecchia abitudine, lo trovo un gesto fortissimo. Penso che questa lunga assenza, in generale, farà riappropriare maggiormente la cittadinanza di una cosa data troppo per scontato. A Natale i miei collaboratori hanno allestito le vetrine a tema. Tanti bambini con i genitori si fermavano a guardare. Siamo un presidio e un punto di riferimento per il territorio: quello che facciamo ha una valenza per gli altri. E la gente è contenta".  

Manuela Marascio

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium